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TERMALISMO ALLA BIT IN PRIMO PIANO

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La 44ma edizione della Borsa Internazionale del Turismo a Milano celebra l’ascesa del termalismo con l’introduzione di Thermalia, promettendo un rinnovato slancio per il turismo del benessere in Italia e nel mondo

La 44ma edizione della Borsa Internazionale del Turismo (BIT), tenutasi a Milano e organizzata da Fiera Milano, si è conclusa con un notevole successo, registrando la presenza di oltre 1.100 espositori da 66 paesi e la partecipazione di un pubblico numeroso. L’evento ha evidenziato un incremento significativo degli incontri one-to-one tra hosted buyer, con un aumento del 14% rispetto all’edizione del 2023, sottolineando l’importanza e l’efficacia della BIT come piattaforma di networking e sviluppo di nuove opportunità commerciali nel settore turistico.

MilanoPost Massimo Caputi
Massimo Caputi presidente di Federterme

Tra le novità più significative di quest’anno-oltre all’importante alleanza con Welcome Travel Group – è stata la presenza di Federterme-Confindustria, che ha introdotto per la prima volta Thermalia,un’area dedicata al termalismo all’interno della fiera che con oltre 600 metri quadrati di creatività–ha sottolineato  il loro ruolo del termalismo nel turismo e nell’economia nazionale.

 “Il turismo termale e del benessere è più vivo che mai, ma per scatenare il suo vero potenziale, è ora di “fare squadra” – ha spiegato il presidente di Federterme Massimo Caputi dobbiamo seguire l’esempio di giganti come la Francia e guardare ad un futuro dove il benessere incontra l’innovazione. Con oltre 1.6 miliardi di fatturato nel 2023 e più di 300 strutture, l’Italia è pronta a ridefinire il modello del turismo del benessere”.

L’evento Thermalia ha puntato su un approccio innovativo e collaborativo per il settore del benessere e del termalismo, con un’ampia partecipazione di aziende, politici e istituzioni, e un programma ricco di incontri e discussioni. Il focus è stato posto sulla necessità di un’azione congiunta per massimizzare il potenziale del turismo termale e del benessere, guardando all’innovazione e alla collaborazione come fattori chiave per il futuro. Partner istituzionali del Villaggio Thermalia il Ministero del Turismo ed Enit, e sia l’on. Daniela Santanchè che l’AD di Enit Ivana Jelinc hanno visitato il padiglione e incontrato i professionisti del settore il primo giorno di apertura. Il villaggio è stato realizzato in collaborazione con Toscana Promozione Turistica, che ha offerto un’esperienza di food wellbeing durante la tre giorni, Vetrina Toscana e Talenti Outdoor Living. Durante i tre giorni di BIT si sono succeduti sul palco ospiti illustri per parlare in 16 diversi panel di argomenti come la sostenibilità, i nuovi trend, la medicina termale, il foodwellbeing quale risorsa da esplorare, strategie e partner vincenti, i nuovi elementi hi-tech al servizio della salute, l’enorme potenziale di un approccio olistico. Tra i relatori anche Lazlo Puczko, fortemente voluto da Thermalia per la sua immensa competenza e l’illuminata capacità di visione, che ha titolato il suo intervento “Dolce Far Terme: New Thermal Lifestyle”. Al centro del discorso, la capacità delle terme – uno degli asset del lifestyle del futuro – di contribuire al benessere e alla felicità, grazie alla rivitalizzante opportunità che offrono di scoprire le meraviglie della natura, di socializzare e di stimolare la creatività.

“Il Covid ha insegnato che bisogna farsi trovare in buona salute, – dichiara Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria – e in ogni caso la gente non vuole soltanto vivere di più, ma vivere meglio, e chi una volta investiva in costosi beni di lusso, preferisce ora investire in benessere”.

“La parola chiave è ‘destagionalizzazione’ – spiega Massimo Caputi – si va alle terme tutto l’anno, non è un turismo legato alla stagione balneare. Si è oltretutto allargato il bacino di utenza perché non è vero che le terme sono solo per anziani, dal momento che i numeri testimoniano che molti giovani le scelgono come destinazione per le loro vacanze”.

Massimo Caputi è uno dei maggiori punti di riferimento del settore, Presidente esecutivo e socio di Feidos Spa società di investimento, a cui Terme Italia fa capo e che raggruppa Terme di Saturnia Natural Destination nella Maremma Toscana, Terme di Chianciano in Val d’Orcia, Monticello Spa &Fit in Brianza, Terme di Salice nel Pavese, una ‘parte’ di Terme di Salsomaggiore in provincia di Parma e altre strutture in fase di sviluppo, come il nuovo parcotermale Milano Scuderie de Montel, la cui nascita si vedrà a fine 2024, mentre Terme di Salice tornerà operativa a fine 2025 e Terme di Sangemini nel 2026.La nascita di Terme Italia, che nel 2022 ha messo a segno un fatturato aggregato di 37 milioni di euro e un ebitda margin del 21,6% a otto milioni, risponde alla necessità di aggregazione che Caputi ritiene fondamentale in un sistema fortemente frazionato. L’Italia infatti conta 300 complessi termali che fanno capo a 290 proprietari.

In Francia sono presenti quattro grandi complessi che possiedono, di fatto, l’80% del sistema termale francese – spiega il presidente di Federterme – in Italia, se continuiamo con questa modalità di business, tra dieci anni saremo stritolati dalle major mondiali, che invece hanno reti molto più diffuse, nonché meccanismi di fidelity card con milioni di associati. Il consolidamento è importante perché permette il miglioramento della capacità gestionale, dei prodotti e del marketing”.

L’Italia ha una lunga tradizione nel termalismo, grazie alla sua unica conformazione geologica che ne fa il fulcro dell’economia nazionale in questo settore. Le località termali e di benessere attraggono il 4,2% del totale delle presenze turistiche nelle strutture ricettive del paese, equivalenti a oltre 15 milioni di presenze annue. La presenza degli stabilimenti termali è particolarmente marcata in alcune regioni, con una distribuzione che rispecchia la concentrazione di tali strutture nelle zone turistiche.

La Campania si distingue per il numero più elevato di stabilimenti termali (114), seguita dal Veneto (110), e da altre regioni come l’Emilia-Romagna, la Toscana, il Lazio e la Lombardia.

Secondo il Sole 24 Ore nel 2023 con un fatturato 15,7 miliardi di dollari il comparto si è collocato al settimo posto nel mondo. La testata finanziaria rivela alcuni dati monitorati da Thrends, che vedono il punto di forza dell’Italia nell’offerta lusso: sono presenti nel territorio tricolore 395 hotel 5 stelle con Spa, di cui 36 con medical Spa. Il gruppo alberghiero con maggiore presenza nel segmento è Rocco Forte, con sette hotel con Spa, mentre Terme di Saturnia ha la più grande area benessere che si sviluppa su una superficie di due ettari.

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