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Salute dei denti: CHEWINGUM tutto fare

Scienza e Salute

Masticare cicche è un passatempo che può fare molto bene

Studi condotti su bambini di età compresa tra gli 11 e i 12 anni hanno evidenziato che l’uso di due-tre gomme da masticare allo xilitolo-sorbitolo è in grado di ridurre l’incidenza della carie del 35-38%.

Ovviamente se alle “cicche” si associa una corretta igiene orale e l’utilizzo di dentifrici e colluttori al fluoro si ottiene un potenziamento dell’azione cariostatica con una copertura che si avvicina al 100%.

Già i Maya e gli Egiziani masticavano “cicche” di resina, ma è nella seconda metà dell’800 che nasce la prima chewing-gum moderna.

I “masticatori” per anni sono stati una sparuta testimonianza al contrario di oggi che sono un vero e proprio esercito.

In Europa il 50% dei chewing-gum non è dolcificato con zucchero ed è una quota in continua crescita. In questa grossa fascia si stanno affermando con velocità vertiginosa le gomme dolcificate con xilitolo e sorbitolo, che oltre ad essere zuccheri naturali presenti, ad esempio, nelle banane, svolgono una efficacia azione cariostatica. Insomma sempre più masticare fa bene. Infatti, oltre all’azione positiva di questi nuovi zuccheri, la cicca svolge una efficace azione meccanica aiutando a rimuovere i detriti alimentari e intensificando del 50% la naturale autodetersione della placca batterica esercitata  dalle guance e dalla lingua.

Uno studio del 1989 ha dimostrato che svolge un’azione di stimolo del flusso salivare. Per chi vuole qualcosa di speciale c’è la cicca alla clorexidina, il più potente antiplacca conosciuto, in vendita in farmacia, che svolge una formidabile azione nei pazienti in cura per malattia gengivale.

È noto che lo streptococco mutans e gli altri batteri responsabili della carie fanno uso degli zuccheri per nutrirsi e moltiplicarsi e per produrre le sostanze acide responsabili dell’attacco allo smalto dentale.

MilanoPost sorbitolo e xilitolo contro carie
Sorbitolo e xilitolo contro la carie

Studi di laboratorio e in vivo hanno dimostrato che alcuni zuccheri, soprattutto quelli complessi, quali ad esempio il saccarosio (costituito da glucosio e fruttosio) hanno un alto indice di cariogenicità, fornendo ai batteri incriminati una grande quantità di energie e la possibilità di elaborare sostanze che favoriscono l’adesione e la coesione della placca batterica.

Altri zuccheri, ampiamente utilizzati nella preparazione di alimenti per diabetici perché non necessitano dell’intervento dell’insulina per venire veicolati all’interno della cellula, hanno dimostrato invece di non favorire o addirittura di ostacolare l’azione delle carie.

Parliamo del sorbitolo e dello xilitolo.

Il sorbitolo, ad esempio, procura una neutralizzazione degli acidi, tant’è che la sua presenza nella saliva impedisce la discesa del PH al di sotto del 5,7, così impedisce la Sdemineralizzazione dello smalto (primo passo per il “foro” della carie) che avviene a valori di PH, cioè dell’acidità, attorno a 5,5 – 5,2.

Purtroppo con il sorbitolo, si è notato che un suo uso prolungato può indurre nei batteri un adattamento, con tendenza all’aumento dei livelli di acidità.

Il secondo zucchero efficace contro la carie è lo xilitolo ampiamente presente nelle banane e nei funghi e, anche, in alcune gomme da masticare già in commercio.

Questo zucchero ha addirittura  un effetto inibitorio nei confronti dello streptococco  mutans, il batterio incriminato nell’insorgenza della carie e della malattia parodontale, cioè ne blocca la crescita e la moltiplicazione; inoltre è capace di impedire la demineralizzazione a livello dello smalto consolidando il calcio in esso contenuto.

Xilitolo e sorbitolo, insieme, potenziano le rispettive azioni; infatti un uso costante di gomme masticanti che contengono questi zuccheri abbassa considerevolmente la possibilità di avere carie.

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