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Divieto: mille motociclisti rombano alla Stazione Centrale contro la follia green

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Un po’ Sturgis ( il mitico raduno americano di  motociclisti) un po’ Easy Rider, con un pizzico di Woostook. Davanti alla Stazione centrale, sabato pomeriggio, in piazzale Duca d’Aosta c’è stata la attesa kermesse: erano mille  i motociclisti   che rombavano  per via Vitruvio, provenienti da piazzale Loreto…  ma prima, eccoli sfilare nei viali Piceno e Abruzzi. Molti venivano da più lontano, dal Forlanini, da Lodi, Gongonzola, Varese…Le moto: Harley Davidson, Guzzi, Ducati, BWN, Lambrette, Vespe.. Presenti i Chapter Harley Davidson e numerosi Vespa Club.

Ore 16. Ed ecco  sfilare per Milano un suv con una  bandiera bianca e un logo rosso sconosciuto ai più: Divieto. E uno slogan.. Il cuore non si ferma.. Un nuovo partito? Una associazione di volontariato? No, era il suv dei  biker lombardi che guidava una lunga colonna di due ruote:  motociclisti che protestavano  perché, con le attuali regolamentazioni Ue, già in vigore a Genova, Torino e Roma, chi ha una motocicletta un po’ datata, o da collezione, non potrà più circolare a Milano. Ma non solo: una cinquantina di città in tutta Italia contemporaneamente sabato hanno organizzato cortei rombanti. Si comincia  con i divieti da ottobre con gli euro O e euro 1, nel 24 con gli euro 2: vietato entrare  a Milano per chi non ha una motocicletta almeno euro 3. Che a sua volta diventerà fuorilegge nel 2028…  Sconcerto  per chi ha recentemente acquistato  (a prezzo salato)  qualche motocicletta Harley usata… o per chi tiene una Vespa del 2000, o un mitico Zoomer Honda, o uno Scarabeo Aprilia  del cuore in garage..

Il sindaco  Sala prevede che entro il 2035  circoleranno  in città solo macchine o moto  elettriche. Ma è fantascienza. E  chi va a lavorare in moto o scooter dovrà comprarsi una costosissima auto elettrica? ” dice  il leader e portavoce di  Divieto, Lorenzo Gioachini , lavoratore ospedaliero e presidente dei locali Hells Angeles, la band di biker californiani celebre in tutto il mondo. Nati negli anni 50 ( la leggenda vuole  nati da ex reduci di piloti di bombardieri americani durante la seconda guerra mondiale) gli Hells Angels  sono il  più potente e conosciuto club motociclistico del mondo,  e formano quell’insieme di cultura biker underground (definita in certi casi anche come “Kustom Kulture”) che si è diffusa a 360 gradi tra tutti gli altri club motociclistici statunitensi e poi europei. E persino giapponesi.

“Tali divieti possono, in sostanza, rendere  inutilizzabile la gran parte del parco moto, nel caso specifico di Milano, ma poi di tutta Italia” spiega allarmato Gioachini. E questo, nella città dell’Ecma, la mostra internazionale della moto che ogni anno nel futuristico salone disegnato dall’architetto Fuksas a Fiera Milano detta le tendenze  motociclistiche  nel mondo.

Il progetto di Divieto? Dopo aver consegnato in Giunta un dossier, il movimento  dei motociclisti di Divieto aspira a un colloquio con la giunta e il sindaco Sala.  Stanno mediando  consiglieri dell’opposizione. “ Ma il nostro è un movimento apolitico e apartitico, sappiamo anzi che molti assessori  della Giunta ci appoggiano, sono motociclisti e … il cuore non si ferma”  ricorda Gioachini. Si prevede un nuovo corteo a Milano a giugno. Ignorati dai giornaloni, i motociclisti  di Divieto  hanno però avuto molto spazio sulla Rai e sulle reti di Mediaset. I mille motociclisti di Divieto hanno avuto un clamoroso successo mediatico e d’ora in poi faranno audience e tendenza.

Sono social, alla moda e fuori dai  soliti schemi. Educati e pacifici. Il “debutto del rombo” ha stupito i milanesi dello shopping e ha raccolto unanimi consensi. Tanto che una band di musicisti, la New rock generation,  nata nel locale il Barrio’s e frutto dei concerti  organizzati da  Lorenzo Lorenzelli, ha subito creato una colonna sonora per il video che presentiamo ai lettori. Al debutto, un front man del rock, Pino Napoli, di professione bancario, nato artisticamente al Barrio’s e che  farà parlare di sé.

Manifestazione Divieto 2

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