Dopo le critiche, il disagio degli utenti, l’irrisione per il comportamento attendista di Sala, le buche nelle strade di Milano diventano l’oggetto di una discussione per un piano di manutenzione non procrastinabile, voluto con forza dalle opposizioni.
-E finalmente il piano straordinario di manutenzione stradale a marzo a causa delle piogge di febbraio, ha visto aggiungersi 40 interventi rispetto ai 10 previsti inizialmente nel piano annuale da circa 300. Di questi interventi aggiuntivi, 8 sono stati completati e 32 sono in fase di avvio.
Dopo il live su Instagram del sindaco Giuseppe Sala, il punto sulla situazione ‘buche’ è stato fatto anche in Commissione Mobilità del Consiglio comunale, su richiesta dei consiglieri di opposizione. Numeri e dettagli tecnici degli interventi sono stati forniti dall’ingegnere Marcello Oneta. Presente anche l’assessore alla Mobilità Arianna Censi. “Ho richiesto questa commissione per le condizioni imbarazzanti dell’asfalto nelle ultime settimane” ha afferma il consigliere comunale della Lega Samuele Piscina “Le manutenzioni fatte con asfalto a freddo non sono una soluzione performante perché questo salta via dopo pochi giorni; inoltre appellarsi al cambiamento climatico come ha fatto il sindaco Sala per giustificare questa situazione è una facile scusa perché le piogge ci sono sempre state e un disastro di questa portata è di difficile memoria. Urge una riflessione sugli interventi, sulla loro frequenza e su quali misure apportare per garantire una maggiore efficienza”.
Durante la commissione è stato ricordato l’impatto degli interventi sul bilancio del Comune. Punto sul quale l’opposizione polemizza. “Riconosco il problema del bilancio, ma dei 150 milioni di euro recuperati con le multe solo 10 ne sono stati utilizzati per la manutenzione stradale”, ha detto Piscina trovando d’accordo anche la consigliera Mariangela Padalino, di Noi Moderati, e il consigliere Marco Bestetti di FdI il quale ha spiegato come risorse siano presenti ma vengano invece assegnate a settori diversi rispetto a quello della manutenzione pubblica.
Da parte sua Censi ha puntualizzato che “Il nostro obiettivo è realizzare nel più breve tempo possibile, con le risorse che abbiamo a disposizione e con le relazioni istituzionali il migliore lavoro possibile per i cittadini“. L‘ingegnere Oneta, tornado sulle cause del deterioramento dell’asfalto ha ribadito che: “A febbraio l’evento meteorico è stato eccezionale, con pioggia consistente e duratura” e che “sono diversi i fattori che contribuiscono al degrado del manto stradale: con la pioggia battente si accentua l’infiltrazione dell’acqua negli strati stradali anche impercettibilmente danneggiati; bisogna tenere conto della presenza di binari del tram, delle salature invernali delle strade, dei flussi consistenti di traffico e infine degli interventi localizzati delle reti di Enti gestori di sottoservizi (gas, elettricità, reti idriche etc.) che scavano e ripristinano il manto stradale”, sottolineando al tempo stesso come “L’abbondanza di risorse e di uomini non porterebbe a creare più cantieri stradali in contemporanea, per rispettare le esigenze dei residenti e dei commercianti, penalizzati da una potenziale situazione di disagio per la mobilità, a cui si aggiungono procedure operative che rendono difficili interventi massicci”.