Un pensionato di 83 anni, Arnaldo, che da 8 mesi viveva all’interno dell’aeroporto Marconi di Bologna forse ora avrà una casa.. E’ dallo scorso luglio scorso che vi si era rifugiato perché non più in grado di pagarsi un affitto con la pensione sociale. Ora, il comune di Bologna, venuto a conoscenza della sua storia, si è attivato per trovargli una sistemazione. Fine della odissea, speriamo, meglio tardi che mai.
L’83enne, che nei mesi estivi ha dormito fuori lo scalo bolognese, con l’arrivo del freddo si è trasferito nell’area dei check-in. Tutti lo descrivono come una persona buona e gentile tanto da essere stato quotidianamente accudito da hostess e steward che, oltre a regalargli un sacco a pelo, gli hanno offerto pasti e caffè.
COME NEK FILM “THE TERMINAL” DI TOM HANKS
La vicenda di Arnaldo ha ricordato la vicenda cinematografica di “ The Terminal”, del regista Steven Spielberg con Tom Hanks bloccato all’aeroporto JFK di New York per giorni e giorni, film che solo in Italia al Box Office ha incassato 7,2 milioni di euro.
Anche Arnaldo ha vissuto una storia quasi analoga, ma è rimasto al Marconi ben 8 mesi. Nessun viaggio in previsione, se non quelli fatti fantasticando su. Dopo una vita come consulente vinicolo e un tentativo con i servizi assistenziali della sua città (Modena), ha deciso di lasciare la propria casa portando con sé una valigia.
ATTIVATO IL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
Venuti a conoscenza della storia, diffusa su quotidiani, siti e telegiornali, le associazioni e i servizi sociali del comune si sono messi all’opera e mercoledì 20 marzo – primo giorno di primavera – Arnaldo ha lasciato l’aeroporto per una struttura alberghiera della città.
Il protocollo di accoglienza in emergenza, tramite il Pris ( così almeno ha fatto sapere l’amministrazione comunale) prevede “una prima accoglienza immediata a cui segue, nei giorni successivi, un colloquio con il servizio sociale per valutare insieme all’interessato la possibilità di un progetto che lo possa riguardare”.
L’assessore Rizzo Nervo si è detto dispiaciuto per aver appreso di questa vicenda dagli organi di stampa. Ha poi aggiunto:” Se la vicenda fosse stata segnalata prima sarebbe stata individuata una collocazione per Arnaldo, come avvenuto per altre centinaia di persone anche attraverso il Piano Freddo”.
Auguriamo ogni bene ad Arnaldo e speriamo che la sistemazione che gli troverà il comune di Bologna (un appartamento? un dormitorio? una Rsa?) continui a farlo sentire al sicuro e benvoluto come tra i suoi angeli custodi dell’aeroporto Marconi.
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