La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha arrestato un marocchino di 19 anni ritenuto responsabile di una serie di furti aggravati commessi a nove farmacie e un negozio nella zona della Stazione Centrale e di Porta Venezia a Milano.
Le indagini condotte dai poliziotti del Commissariato Garibaldi Venezia si sono concentrate sui 10 episodi consumati mediante la ‘spaccata’ delle vetrine esterne, dalle 5 alle 7 del mattino nel periodo tra il 28 dicembre e l’8 gennaio scorsi. L’indagato, seguendo un collaudato modus operandi, dopo aver preventivamente individuato l’obiettivo da colpire, si portava ogni volta sul posto con una bicicletta sottratta in strada dai punti di raccolta rent bike, per poi infrangere la vetrina esterna dei esercizi utilizzando un tombino/griglia occasionalmente prelevato dalla strada: accedeva, poi, all’interno dei locali asportando la somma di denaro presente nel registratore di cassa, non prima di aver arrecato ingenti danni alle strutture interne.
Per ogni furto commesso, gli agenti di via Schiaparelli hanno effettuato una serie di accertamenti, alcuni dei quali risultati determinanti per l’attribuzione della responsabilità al 19enne che continuava a colpire le farmacie della zona: in tre episodi, il rilevamento delle impronte digitali e l’acquisizione delle immagini della videosorveglianza di ciascuna farmacia hanno consentito di identificare il ladro.
Lo scorso 18 gennaio, gli agenti del Commissariato Garibaldi Venezia hanno arrestato il 19enne per la rapina aggravata, commessa in piazza Duca D’Aosta, ai danni di un giovane in transito, al quale aveva appena rubato il telefono cellulare dopo averlo percosso: l’aggressore era stato rintracciato poco dopo la rapina in un parcheggio multipiano in piazza Einaudi che utilizzava come ricovero di fortuna.
Dopo l’udienza con rito direttissimo, il 19enne è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Milano e collocato presso il Centro di Permanenza per Rimpatri di via Corelli in Milano, dove è rimasto per alcuni giorni e, in seguito, a causa di litigi con altri stranieri ospiti della struttura, è stato trasferito presso il C.P.R. di Gradisca di Isonzo (GO) dove i poliziotti l’hanno poi arrestato.
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