Evitare “l’uniformità dei provvedimenti su tutto il territorio europeo” nonché prevedere una “radicale modifica” di diversi dossier, tra i quali quelli riguardanti ambiente, qualità dell’aria e agricoltura, affinchè non vengano fissati “target rigidi e astratti che spesso appaiono dettati da una impostazione ideologica e non da evidenze tecnico-scientifiche”. È la richiesta rivolta all’Unione europea dalla Risoluzione sulle politiche Ue, il documento approvato ieri a larga maggioranza (47 voti a favore e 22 contrari) dal Consiglio regionale nella Sessione europea, la particolare seduta che annualmente viene dedicata agli indirizzi della Regione sulle tematiche europee.
Il documento rivendica l’urgenza di un “maggiore e migliore coinvolgimento delle Regioni e delle comunità locali alla fase ascendente del processo decisionale dell’Unione”, concorrendo così a realizzare “l’idea originaria dell’Europa delle regioni, dei popoli e delle comunità”. Il modello di governance da perseguire, viene ulteriormente precisato, deve avere una configurazione multilivello fondata sul principio di sussidiarietà e quindi sulla valorizzazione delle istituzioni vicine ai territori e alle comunità.
Illustrata in Aula da Silvana Snider (Lega), la Risoluzione affronta punto per punto i numerosi temi legati alle competenze delle politiche europee, soffermandosi in particolare sulla necessità di una revisione delle politiche su immigrazione e asilo, riguardanti l’agricoltura e sulla prestazione energetica dell’edilizia. Viene anche ribadita l’importanza di perseguire il principio della neutralità tecnologica, che attribuisca pari dignità a tutte le soluzioni industriali e intraprenda la strada del nucleare di terza e quarta generazione.
Prima del voto finale sono stati respinti gli emendamenti che proponevano due proposte interamente sostitutive della Risoluzione di maggioranza: una sottoscritta dai consiglieri Pd e Azione-ItaliaViva e l’altra sottoscritta dai consiglieri M5s e Avs. Approvata invece una serie di emendamenti con modifiche al testo proposti dal gruppo consiliare Lombardia Migliore. Tra questi anche la richiesta di promuovere “presso tutte le istituzioni europee ogni iniziativa finalizzata al raggiungimento della pace”. Sono stati respinti infine i sette ordini del giorno presentati dal Gruppo consiliare Patto Civico.
La discussione e il voto di ieri hanno concluso un lungo iter che ha coinvolto tutte le commissioni consiliari, ognuna delle quali nelle scorse settimane aveva approfondito gli argomenti di propria competenza e avanzato specifiche proposte. Sono stati anche ascoltati il sottosegretario alle Relazioni europee, i parlamentari europei eletti in Lombardia, rappresentanti degli uffici di Milano delle istituzioni europee e stakeholders in ambito economico e sociale.
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