“Vorrei rispondere con un fatto, un esempio tra tanti, alle polemiche ideologiche, perché tali sono, sulla scultura di Vera Omodeo considerata da una ben poco illuminata commissione del Comune di Milano una scultura che “rappresenta valori certamente rispettabili ma non universalmente condivisibili… tali da scoraggiare l’inserimento nello spazio pubblico”.
Il fatto è questo: mesi fa nella sala consiliare di Oggiono, comune brianzolo di 9000 abitanti, è stata esposta la “Madonna del latte” di Marco d’Oggiono, ritrovata e restaurata a vent’anni dal furto. Nei giorni di esposizione l’hanno visitata in 15.000. Questo forse ci suggerisce qualcosa sia sulla locuzione “spazio pubblico” sia su quella “valori non universalmente condivisibili”. La censura del pensiero e dell’arte non è mai una bella cosa. È peraltro assurda quando riguarda il motivo stesso per cui tutti noi siamo qua: un atto compiuto da tutte le generazioni nella storia. Come può essere divisivo il punto di origine comune di ogni donna e ogni uomo? Soprattutto in una fase di forte denatalità come quella che viviamo. Diceva paradossalmente Chesterton che non abbiamo bisogno di una censura sulla stampa perché abbiamo già una censura ad opera della stampa. Sarebbe grave dover rivolgere la stessa accusa a una Istituzione. Il Comune di Milano ci ripensi.”
Così in una nota Mariangela Padalino, Capogruppo di Noi Moderati in Consiglio Comunale a Milano.
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