Il centrodestra si è spesso interrogato su quanto ci vorrà per salvare Milano da Sala e da dodici anni di disastri a firma centrosinistra. Oggi ci ha risposto direttamente il Sindaco: basta un solo anno!
“Stiamo attenti a mettere in discussione un modello perché ad andare indietro e perdere questo modello di città aperta, attrattiva e che piace, ci vuole un attimo, basta un anno di lavoro sbagliato e torniamo a come eravamo vent’anni fa”. Così in una dura dichiarazione del sindaco contro il segretario del PD di Milano, che parlava di ciclo finito per la città.
Continua Sala: “Parlare di ciclo finito secondo me è sbagliato”, ma soprattutto “bisogna spiegare cosa si vuole fare e come si vuole farlo al di là degli enunciati”, convincendo “i milanesi che si ha la credibilità per poterlo fare. Ed è qui che casca l’asino”.
E infine: “Vanno bene sia la critica che l’autocritica visto che il Pd in questi anni è stato al governo di Milano”, premette Sala non senza una vena polemica, ma “bisogna associarle a una proposta alternativa e la proposta non può essere solo enunciazione di intenzioni come dire “più equità sociale””. Non bastano proclami di buone intenzioni, insomma. Perché “il punto – continua Sala – è che bisogna spiegare quello che si può fare e bisogna convincere i milanesi che si è credibili per poterlo fare”.
Se non vi pare vero, considerate il contesto: il Sindaco ha in mano i conti della M4. E non sono buoni. Ha in mano i conti del periodo Covid. Sono disastrosi. Ha in mano le previsioni delle entrate della città. Sono una valle di lacrime: Milano si tiene su solo con le nuove costruzioni. E anche così sta perdendo pezzi, dalle ciclabili ai contratti di servizio delle partecipate. A breve si dovrà iniziare a dismettere. I piani sono già pronti, in verità.
Ecco, la sottile minaccia sta tutta qua: se mi rinnegate, io anticipo di ventiquattro mesi l’inevitabile. Basta verde pubblico ovunque, basta piazze tattiche, niente più piste ciclabili. Tagli alla cultura e al sociale. E poi divertitevi a correre le comunali nel 2027. Questo è un avvertimento chiaro con obiettivo Palazzo Marino e il Gruppo PD.
Un Gruppo che non ne può più di saltare quando Sala urla “saltate!”. Lo sa bene il Capogruppo Barberis, costretto a miracoli settimanali per non far crollare tutto. La maggioranza è semplicemente stanca. Stanca di tutto e tutti.
Vedremo se nel 2027 i cittadini gli daranno il ben meritato riposto e affideranno il Comune a chi ancora ama Milano.

Giornalista pubblicista, opera da molti anni nel settore della compliance aziendale, del marketing e della comunicazione.
Con queste dichiarazioni evidenzia che non c’entra nulla con le ideologie storiche di sinistra e quelle del pd (che di sinistra ha ben poco). È solo un subdolo un manager, alla guida di una città in rotta: ha un ego marcato, è sordo, è un delegante, è meschino e arrogante, attribuisce le mancanze a terzi e mai a se stesso, è quadrato e per nulla lungimirante, non accetta compromessi poiché è assolutista con le idee. E circondato da un manipolo di ‘fidati’, perlopiù elitari, a cui non frega nulla della REALTÀ ma soltanto degli obbiettivi di loro esclusivo interesse. Arriverà alla resa dei conti, con i cittadini e con la città stessa. La gente si deve ricordare i nomi di coloro che compongono la ‘maggioranza’ per evitare di farli sedere ancora su quelle poltrone.