Belcanto Italiano, marchio nazionale che nel 2024 celebra i dieci anni dalla sua creazione, festeggia il suo compleanno con nuovi appuntamenti e con il suo esclusivo Festival.
Per gli amanti della grande musica classica di Milano, il 27 aprile, sui Navigli, alle ore 21,00 sarà dato avvio a un appuntamento imperdibile: il Festival internazionale ‘itinerante’ di Belcanto Italiano sarà ospitato nella graziosa chiesa di San Silvestro con il concerto “Dixit Dominus”.
L’evento prende il nome dalla composizione di uno dei figli del grande Bach, Johann Christian Bach: il “Dixit Dominus” in re maggiore – WE15 che ebbe la sua prima esecuzione assoluta a Milano il 22 giugno 1758, nella chiesa di San Francesco Grande (che ora non esiste più), salmo dal quale, in avvio di serata, verrà eseguito l’angelico brano per soprano “Gloria, Patri et Filio, et Spiritui sancto”.
Interpreti del concerto sono i Maestri Astrea Amaduzzi, soprano – Mattia Peli, organo – e alcuni degli allievi dell’Accademia Nazionale di Belcanto Italiano, Diana Corradini, soprano – Massimo Garrone, tenore – Pier Luigi Melis, basso, con la partecipazione del tenore reatino Stefano Rossi.
Il ricco programma musicale, che propone ascolti in un excursus temporale che va dal Seicento sino alla fine dell’Ottocento, è impreziosito da brani d’agilità eseguiti dalla voce belcantistica di Astrea Amaduzzi, come il “Laudamus te” della ‘Grande Messa in do minore’ mozartiana e il primo movimento del mottetto vivaldiano “In furore iustissime irae”: si potranno ascoltare musiche vocali sacre e operistiche d’ispirazione sacra di D. Castello, Monteverdi, Vivaldi, Telemann, Joh.Ch. Bach, Mozart, Rossini, Verdi, Franck, Puccini e Mascagni.
Il Festival di Belcanto Italiano si muove sul doppio binario dell’opera e della musica sacra, e ha portato, dal 2022 in poi, concerti operistici, recitals, concerti di musica sacra e opere in città quali Alessandria, Venezia, Milano, Reggio Emilia, Rieti, Cremona, senza tralasciare realtà di piccole località, portando la grande musica anche in piccoli paesi.
Il Festival ha avuto importanti patrocini: del Comitato per i festeggiamenti pucciniani “Puccini100” con la direzione artistica del Maestro Alberto Veronesi, del Ministero dell’Interno, della Confederazione Nazionale Archeologi, della Fondazione Mercadante di Roma, del Museo della Radio di Verona.
Quando non sono le persone ad entrare nella realtà di un festival musicale, ma è il festival ad avere un respiro internazionale perché riunisce allievi e docenti di diverse aree del mondo e si svolge in itinere, ecco che avviene una magia: ci si rende conto che la musica lega, unisce, avvicina, viaggia, favorisce relazioni, amicizie e benessere, protagonista di una bellezza antica, che, sulle vie percorse senza motori né telefoni, dai grandi compositori, non conoscerà mai fretta.
Spiccano all’attenzione, nel programma musicale di sabato sera, brani come il tenorile “Ingemisco” e il sopranile “Requiem aeternam” dal celebre Requiem verdiano anch’esso ‘nato’, per così dire, a Milano nel 1874, e naturalmente – nell’anno pucciniano in corso, che celebra i cento anni della scomparsa del Cigno di Lucca – l’omaggio non poteva che essere dovuto, con tre brani quali l’interessante “Gratias agimus tibi” per tenore, dalla giovanile “Messa di gloria”, e i rari “Ad una morta! (Spirto gentil)” e il Largo religioso “Salve Regina” composti nel periodo 1881-82, quando il compositore toscano era ancora studente al Conservatorio di Milano, che il pubblico milanese potrà ascoltare in versioni complete quasi mai eseguite, secondo autografi recentemente ritrovati, con idee musicali poi riutilizzate da Puccini nelle sue prime due opere giovanili “Le Villi” ed “Edgar”.
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