Chiaravalle: viaggio in un giardino incantato creato dai residenti

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A un chilometro dalla stazione  milanese di Rogoredo, con il suo traffico di viaggiatori e le problematiche della vita metropolitana, ecco un giardino segreto. Magico, esoterico. Che nessun conosce.

Siamo a Chiaravalle: in questa fertile  terra, i monaci arrivati nel 1135 al seguito del francese san Bernardo, costruirono una  rete di canali  e rogge intorno alla loro  abazia, con mulini e cascine: svolsero un ruolo fondamentale per la bonifica  della campagna milanese, ponendo  le basi per una  sua  fioritura economica ed agricola. Oggi non è insolito vedere una  femmina di pavone o dei leprotti gironzolare nei  condomini del piccolo borgo sorto col tempo intorno alla abazia.

È l’ora di prendere un caffè e ci sediamo nell’ unico bar del borgo. Fabio Songa, un residente, ci porta a conoscere un personaggio straordinario, Michele Sebregondio, degno di un romanzo di Gurdieff : nato a Palermo (il cognome è di origine normanna, e l’immaginazione va alla corte di Ruggero II) Michele ha lavorato per tre decenni all’ Università di Milano come regista di filmati per la didattica universitaria, ma nel suo curriculum figura pure  il titolo di logoanalista secondo la scuola logoterapica dello psichiatra Victor Frankl.

Oggi risiede in un condominio che si affaccia sui boschi che separano il borgo di Chiaravalle dalla tangenziale e dalla linea ferroviaria. All’orizzonte, oltre i pioppi, si intravedono i palazzi di acciaio e vetro di san Donato Milanese. Il luogo di Chiaravalle, ricco di fonti e di laghetti, è meta delle cicogne che qui nidificano. Entriamo per la prima volta con una video camera in un giardino incantato, destinato alla meditazione, ma ancora sconosciuto ai milanesi, alle scolaresche, agli insegnanti, agli scrittori e alla cultura… Un lungo  verde percorso, quasi alchemico, tra  i canneti, olmi e pioppi porta il visitatore solitario indietro nel tempo,  alla cultura greca e al motto : conosci te stesso.

Il terreno è del demanio, il patto collaborativo  si attiva quando un gruppo di cittadini formula una proposta di cura al proprio Municipio, in questo caso il 5, che la recepisce e formula una manifestazione di interesse ed attiva un bando pubblico secondo la formulazione della proposta” ci racconta Michele.

Il terreno così è stato assegnato all’associazione Terra Rinata per tre anni a partire dal febbraio di quest’anno. L’Assessorato di competenza è quello del verde. Il giardino è aperto in occasione di manifestazioni ma non ha un servizio ufficiale di accoglienza   ma all’occorrenza si può  concordare una visita secondo le nostre disponibilità del momento, al n. 3930572526. Resta inteso che il giardino è sempre visitabile quando  sono presenti gli associati che lo curano insieme a me”.

Ora  Michele è pensionato. Ogni giorno  un ettaro di pianura lombarda, un capolavoro botanico e esistenziale, il giardino incantato di Terra Rinata fa rivivere la tradizione dell’ora et labora  dei monaci agricoltori di san Bernardo. Un giardino per trovare se stessi, destinato alla meditazione,  con lo sguardo oltre i pioppi, verso l’infinito.

 

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