L’ennesimo episodio che ha coinvolto un operatore di Polizia che si è visto costretto a scegliere se difendere la propria vita, rischiando di essere indagato, o subire l’ennesima aggressione da parte di un soggetto pericoloso presso la stazione Centrale, rappresenta una realtà per la quale non siamo più disposti a pagare il prezzo perché troppo alto rispetto alle poche certezze delle mille promesse.
Servono garanzie funzionali oltre che giuridiche, serve vedere in maniera concreta la vicinanza delle Istituzioni non certo con manifestazioni di stima o solidarietà, bensì, con provvedimenti fattuali. Bisogna dotare tutti i colleghi, ripeto tutti, che scendono in strada di strumenti idonei a difesa della vita stessa. Da anni il Sap chiede di dotare il personale di Bodycam e Giubbini Sottocamicia ma, purtroppo, siamo diventati il capro espiatorio di una politica dell’antipolizia che preferisce numerarci al posto di tutelarci.
Al primo Cittadino rispondiamo, semplicemente e in maniera diretta, di impiegare i tanto acclamati 500 uomini della Polizia Locale assunti nei quadranti serali e notturni, ricordando che lo stesso in veste di Ufficiale del Governo è corresponsabile nel prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana.
Siamo convinti che la politica debba essere vicina a chi ogni giorno difende non solo i deboli ma anche le istituzioni stesse e, per questo, non possiamo essere noi la merce di scambio della loro diatriba.
Il Segretario Provinciale S.A.P. MILANO
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