Case popolari

Piove ancora dentro le case popolari

Milano

Nel contesto della difficilissima situazione che Milano ha affrontato questa settimana, non si può tralasciare quello che è successo nelle case popolari. Una situazione difficilmente classificabile come civile.

“Macchie di umidità enormi, pioggia in casa, infiltrazioni ovunque: questa la scena che si presenta agli occhi di chi entra in alcuni appartamenti delle case popolari agli ultimi piani di via Saint Bon, peraltro appena sistemate. Mentre Ponte Lambro va sott’acqua, le case popolari di proprietà del Comune fanno, letteralmente, acqua da tutte le parti. Nonostante i recenti lavori di riqualificazione. Evidentemente qualcosa è andato storto.

Anche in via San Romanello, dove i lavori devono ancora terminare, la situazione è grave. E se verranno fatti con la stessa attenzione di quelli di via Saint Bon non ci sarà alcun miglioramento. Ancora una volta al Comune interessano più i certificati green che la qualità della vita dei milanesi”

Così in una nota Mariangela Padalino, Capogruppo di Noi Moderati in Consiglio Comunale a Milano

Commenta Franco Vassallo, Responsabile per le politiche abitative e decentramento del coordinamento cittadino di Milano di NOI MODERATI:

“Dalla mancata manutenzione delle caditoie ai lavori approssimativi nelle case popolari il filo rosso è sempre lo stesso: questa amministrazione ha orrore della normalità, delle periferie e dei meno abbienti. Così, nella tragedia di Milano, la sinistra parla solo di vasche di laminazione, lavori per miliardi di euro e mai di piccole cose che valgono moltissimo della gente. Se continua così, se si sottovalutano ancora i problemi, ci troveremo a breve a dover cedere le case popolari, ormai ammalorate, per due soldi.

Questo farebbe sicuramente felice qualcuno, ma di sicuro non affronterà il problema di chi Milano la vive e non si limita a specularci. Creando un deserto fatto di bed and breakfast, senza un’anima o un negozio di vicinato in cui fare la spesa e quattro chiacchiere. Spero che il Sindaco si decida a togliere qualche incombenza a MM lasciandole fare quello in cui ha sempre eccelso: scavare e gestire l’acqua. Senza ruoli improvvisati, come quello dell’amministratore di condominio e il giardiniere”

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