Viaggi e bagagli di padre Zeus di Giorgio Riva

La Biblioteca Sormani ospiterà la presentazione del volume “Viaggi e bagagli di padre Zeus”

Cultura e spettacolo

Mercoledì 29 maggio 2024, alle ore 18.00, la Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani a Milano (via Francesco Sforza 7) ospita la presentazione del libro Viaggi e bagagli di padre Zeus di Giorgio Riva (Skira Arte).

L’incontro, introdotto da Flaminio Gualdoni, storico e critico d’arte, vedrà Giorgio Riva dialogare con Francesco Rampichini, compositore musicista.

Architetto-urbanista, scultore-pittore, Giorgio Riva deve ai suoi studi di antropologia (Lévi-Strauss) e di semiologia (Barthes, McLuhan) le chiavi per passare da un linguaggio d’arte all’altro. Così esplora anche le zone che stanno ancora oltre confine: arte della luce, scultura dei suoni nello spazio (“i corpi sonori”).

Il museo I 3 Tetti che ha fondato e tuttora dirige a Sirtori (LC) è un intreccio di luci che catturano forme nello spazio, dipinti che diventano sculture, voci e suoni che intessono trame nei boschi. È una mappa, per arti note e arti a venire.

In questo libro Riva restituisce fascino ai bagagli concettuali del vecchio archetipo Zeus, e ne annota attriti e liaison con i modelli di oggi. Dismessa la deità, l’archetipo Zeus è laico ed esplicito con i suoi inventori: “Sono soltanto vostre le redini del pianeta”.

 

Giorgio Riva. Note biografiche

Nato a Milano nel 1933, Giorgio Riva vi compie i suoi studi classici e si laurea in architettura nel 1959. Assistente di Ernesto N. Rogers al Politecnico di Milano, esercita la professione di architetto nutrendo contemporaneamente poliedrici interessi: pittura, scultura, musica, antropologia e semiologia. Accanto agli scritti teorici e alle sue Lezioni Politecniche, conduce molteplici sperimentazioni sul piano inventivo che hanno importanti esiti: scuole rinnovate – “finalmente non più cassettiere” – foglio-plasma, xilo-plasma, sculture luminose e infoplasma tracciati sul foglio elettronico. Arriva anche a incontri di musica con pittura, fondendone i linguaggi in un linguaggio tertius, finalmente “datur”, nell’opera video-acustica A 4 mani, concepita e composta con il maestro Francesco Rampichini.

Tra le mostre e proiezioni di opere, si ricordano quelle alla Permanente di Milano (1965 e 1968), all’Ambasciata d’Italia a Madrid e Facultad de Bellas Artes de Sevilla (1988), alla Sala Teresiana della Braidense di Milano (1999), alla Triennale di Milano (2009). Con Skira ha già pubblicato Nell’antro di Efesto; con ECIG di Genova il romanzo-saggio Chiamami Oriente! (1983). Sui suoi foglio-plasma Marisa Dalai Emiliani scrive Il significante poliverso di Giorgio Riva (ed. Scheiwiller, 1983). Vittorio Fagone si è interessato ai suoi dipinti informatici (Catalogo Mazzotta 1965, “Telema” n. 25, 2001), così come Floriano De Santi (“Telema” n. 8, 1978). Alessandra Molfino Mottola lo chiama al Poldi Pezzoli per curare la ricostruzione del Polittico agostiniano di Piero della Francesca. Numerosi i suoi saggi, le interviste, gli articoli e le partecipa­zioni a libri e documentari televisivi.

Oggi lavora alla Fondazione che gestirà il suo museo, I 3 Tetti, negli anni a venire. E a una nuova téchne per dipingere su lastre trasparenti, che chiama “pittura luminosa”. Il museo I 3 Tetti a Sirtori fa parte del Sistema Museale della Provincia di Lecco e dell’International Council of Museums.

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