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Alcuni progetti che potevano rivoluzionare Milano

Milano

Non sono pochi i progetti che se fossero stati realizzati a Milano avrebbero contribuito a cambiarle il volto in meglio, a migliorare la vita dei cittadini e rendere la città più internazionale. Eccone alcuni

La linea M6, l’ultima metro radiale mancante a Milano

La linea M6 con le varianti previste nel PUMS
La linea M6 con le varianti previste nel PUMS

Il progetto di base, ipotizzato già nel 2010 dalla Giunta Moratti, prevedeva 37 fermate con partenza dall’area di Certosa-Rho fiera-Stephenson e sotto l’asse del Sempione, con direzione Noverasco o Ponte Lambro.

L’ultima versione delle linea del 2016, ora colorata di rosa, avrebbe l’obbiettivo di collegare la periferia nord-ovest e quella sud-est di Milano, passando per il centro della città. In questo modo: dopo avere intersecato Domodossola FN-M5, scenderebbe verso il nodo di Cadorna e poi avrebbe due possibilità, o incrociarsi a Missori con la M3 o con la linea verde, per poi passare dalla fermata dello spicchio di “circle-line” Tibaldi e infine avrebbe due alternative: andare fino a Noverasco verso sud lungo Ripamonti oppure fino a Ponte Lambro incrociando la M3 a Rogoredo. Si coprirebbero così due aree importanti, ad oggi scoperte, come quella compresa tra Quarto Oggiaro-Certosa-Sempione a nord ovest e quella del municipio 5 a sud con la sola fermata di Piazza Abbiategrasso.

Tunnel stradale Expo-Linate per “sotterrare” il traffico

tunnel
Il progetto per potenziare l’offerta di mobilità tra Linate e la Fiera

Il progetto pensato sempre durante la Giunta Moratti consisteva in un tunnel di 14.5 chilometri che dall’aeroporto di Linate avrebbe dovuto portare al quartiere dell’Expo per poi concludersi a Molino Dorino con 9 ingressi, con relativi svincoli e varchi, che dovrebbero drenare parte del traffico di superficie. L’investimento di 2 miliardi di euro, dei quali il 40% pubblici, venne archiviato in sede di approvazione del Pgt nel 2012.

Corso Sempione trasformato negli Champs-Elysées di Milano

Un progetto datato 2012 dell’architetto portoghese Alvaro Siza che avrebbe potuto essere pronto per Expo, e avrebbe risolto problemi di parcheggi, vivibilità e decoro del corso più suggestivo di Milano. 7 marzo 2012. In sintesi era prevista la soppressione della carreggiata centrale, da destinare a grande giardino, “un sistema da comprendere in quello di riqualificazione delle strade cittadine dirette all’area dell’Expo 2015, la cosiddetta “via di terra”.
Tutta la Zona Sempione avrebbe beneficiato di questo intervento, trasformandosi in una combinazione di arte, grazia urbana, edifici residenziali, con Via Tommaso Agudio cuore del progetto nella porzione orientale del sistema. Ecco il video esplicativo della riqualificazione di Corso Sempione.

Il Ponte di Porta Romana, per ricucire i quartieri separati dallo scalo

Il progetto del Ponte di Porta Romana del 2016, proposto dal Centro Studi TAT avrebbe consentito di ricucire due porzioni di quartieri del sud di Milano separati da uno scalo ferroviario. Il ponte sarebbe stato “realizzato con una struttura a secco e con limitati elementi fondazionali”, senza richiedere “opere di bonifica o di trattamento preventivo dei suoli“, con una pendenza del 5%, un’ossatura modulare prefabbricata in acciaio, un piano di calpestio in legno e con illuminazione notturna.

Il percorso di circa 250 metri sarebbe partito dall’attuale Largo Isarco, accanto all’ingresso di Fondazione Prada, e, superando l’area dismessa e oggi inaccessibile dello Scalo Romana, sarebbe arrivato oltre la ferrovia, in zona Piazza Trento-Viale Isonzo.

Il Monte Stella doveva essere alto il doppio

Credits: milanoalquadrato.com – Monte Stella in realizzazione

L’unico monte di una città di pianura, il Monte Stella o Montagnetta di San Siro, è una collinetta artificiale con un’altezza di quarantacinque metri sul piano sottostante. Nel progetto originario del 1946, avrebbe dovuto essere alta il doppio, ma venne limitata a causa di spinte laterali del terreno che potevano creare problemi ai vicini edifici di via Isernia, sul lato orientale.

 La grande truffa: Il grattacielo di 500 metri, il più alto del mondo

Negli anni sessanta mentre con il Grattacielo Pirelli si superava per la prima volta in altezza i 108 metri della sommità della Madonnina sul Duomo, si lavorò su un progetto incredibile:  un supergrattacielo di 500 metri che se fosse stato realizzato sarebbe diventato a quei tempi il più alto del mondo, e ancora oggi tra i più alti. Purtroppo il progetto del tal Mario Palanti non era altro che una truffa. Questo il parere del procuratore di Milano, in accoglimento alla denuncia di uno dei finanziatori del progetto che aveva sborsato 160 milioni di lire per il progetto rimanendo con un pugno di mosche.

Enzo Tortora con Diacono a Portobello

# Special guest: abbattimento del Passo del Turchino per eliminare la nebbia in Pianura Padana

L’originale proposta è da ascrivere a Piero Diacono, già tranviere ATM, protagonista di una memorabile asserzione durante una puntata del 1978 di Portobello, trasmissione condotta da Enzo Tortora. Ecco quanto si può vedere anche dal video:  “Il principio è semplice: è lo stesso che cambiare l’aria in una stanza. Che cosa facciamo noi? Apriamo o due finestre o una porta e una finestra. In questo caso si crea un movimento circolatorio d’aria e si cambia l’aria in una stanza”. Proseguendo quindo con “aprire una finestra in Val Padana, in quanto la porta ce l’abbiamo già, da Trieste nelle Venezie. C’è un solo punto in cui aprire una finestra: qui, sul Passo del Turchino.

Il Passo del Turchino è un valico appenninico situato tra Varazze e Genova, a 600 metri d’altezza e circa 12 km dal mare. In sostanza, Diacono propose di spianarlo per liberare la Pianura Padana dalla piaga della nebbia grazie ai venti che sarebbero arrivati dal Mar Tirreno.

(fonte Milano Città Stato)

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