Amianto nei cortili e nelle cantine, muffe scure nelle camere da letto e nei bagni nelle case di Milano e Rozzano; secondo le certificazioni dei tecnici dell’Azienda di tutela della salute, vivere in questi appartamenti è dannoso per la salute: “Intervenire subito”
Nelle case popolari di Milano e Rozzano scatta l’allarme salute: amianto nei bagni, nei cortili e nelle cantine, muffe nere persistenti nelle camere da letto e accanto ai servizi igienici. Non sono esagerazioni, a certificare il degrado degli alloggi gestiti è l’Azienda di tutela della salute. Secondo le norme, afferma l’Ats, degli appartamenti in quelle condizioni non dovrebbero essere abitati. Scatta, quindi, la richiesta ai comuni di Milano e Rozzano di intervenire immediatamente perché a rischio ci sarebbe l’agibilità stessa delle case. “Si fa presente sin da subito — ha detto l’Ats — che, nel caso in cui l’inconveniente segnalato non dovesse essere risolvibile con i normali interventi di manutenzione, l’alloggio dovrà ritenersi antigienico”, quindi nocivo per la salute.
In queste case, già nel 2018, era stata certificata la presenza di amianto nei tubi dell’impianto di riscaldamento che attraversano solai e cantine. Non solo, l’amianto era presente anche nelle tubature per gli scarichi dei bagni e fibre di amianto erano state trovate nell’aria delle cantine. Tutto però rientrava nei limiti previsti dalla legge.
Fino a sei anni fa quindi, si chiedeva soltanto agli abitanti di non intaccare i tubi in amianto per evitarne il degrado. Un pericolo che però, come spiegano i legali nell’esposto, si è già verificato: “La situazione è peggiorata notevolmente… L’amianto attualmente si trova allo stato friabile e, dunque, l’incolumità degli inquilini è posta in concreto pericolo”, raccontano al Corriere.“
I lavori straordinari per la bonifica dell’amianto in via De Predis e Jacopino da Tradate erano stati già programmati nel 2019, da allora, però, sono sono stati continuamente posticipati e ancora oggi attendono di essere realizzati. A ricostruire la cronologia dei “Programmi di manutenzione del patrimonio” è l’esposto degli inquilini degli alloggi. Prima nel 2019, poi nel 2020 e nel 2021. E, ancora, la bonifica compare anche nel documento di fine 2022 e, infine, nel Programma triennale dei lavori pubblici 2023/2025, con un costo stimato di 5 milioni e con l’indicazione di “priorità massima”. Mistero, invece, sulla provenienza dei sacchi di amianto nei cortili di altri alloggi popolari nella zona tra l’ospedale San Paolo e il parco delle cave. Sui sacchi, che a rigor di logica non dovrebbero trovarsi abbadonati nelle vicinanze di zone abitate, campeggia l’etichetta di allerta: “Respirare polvere di amianto è pericoloso per la salute. Rispettare le norme di sicurezza”. Sulla questione l’Ats ha prescritto un’immediata verifica di cosa ci sia dentro quei contenitori, per prendere poi i provvedimenti necessari per la tutela della salute degli inquilini.
I provvedimenti dell’Atsm, che fanno seguito alle segnalazioni di amianto e muffe nere, riguardano gli alloggi comunali di via Coppin (in zona piazza Negrelli, non lontano dall’Alzaia del Naviglio Grande) e quelli dell’Aler in via dei Larici, a Rozzano. Un’inquilina, con un figlio con problemi di salute, ha raccontato della presenza permanente di “muffe scure” nelle camere e nel bagno. La donna, assistita dagli stessi legali dell’esposto sulla presenza di amianto, spiega che in casa si sente di continuo “puzza di umidità” e all’Ats chiede “aiuto per un cambio alloggio”. (fonte Sky tg24)
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