“Il Comune di Milano se non fa pasticci non è contento. L’ultima geniale pensata del Sindaco Sala e della sinistra milanese è stata il blocco del transito dei veicoli nell’area di San Siro nelle giornate dei concerti a partire dalle ore 12.00, senza prevedere una deroga per chi deve lavorare o si reca in esercizi di somministrazione di alimenti”, denunciano Samuele Piscina, Consigliere comunale di Milano e Segretario provinciale della Lega, e Silvia Sardone, Eurodeputata e Consigliera comunale.
“Comunicando il blocco con soli 3 giorni di preavviso dalla prima data del concerto di Vasco Rossi, il Comune ha pensato bene di mettere in difficoltà sia i lavoratori che dovranno annullare gli appuntamenti, che gli esercizi di ristorazione che ovviamente si trovano costretti ad annullare le prenotazioni, con disponibilità a cena ormai esaurite. Così, chi lavora in quelle aree potrà entrare limitatamente solo entro le ore 12.00 non potendo più accedere se non oltre le ore 24.00. Chi invece pensava di recarsi allo storico ristorante Ribot, al Canter o al Parioli Garden, solo per citarne alcuni, non potrà utilizzare il proprio mezzo privato, a prescindere dal fatto che non siano intenzionati a recarsi ai concerti”.
“Sia chiaro, siamo tutti dalla parte dei cittadini ed è fondamentale riuscire a mitigare il disagio provocato dagli eventi, ma mettere in difficoltà le categorie con scarso preavviso, non è sicuramente una soluzione accettabile. Per quale motivo non sono state previste maggiori deroghe? Perché il Comune deve sempre dimenticarsi di chi lavora? Sarebbe stato molto più utile realizzare i parcheggi di interscambio come quello che chiediamo da anni in via Novara, garantire un numero maggiore di bagni chimici e maggiori controlli per far defluire le persone dall’area in modo ordinato. Insomma, ci sembra evidente che l’unico obiettivo sia quello di fare cassa con le multe, danneggiando chi deve lavorare, come peraltro è ben evidente nel post dove viene sottolineata la presenza di mezzi per la rimozione delle auto in sosta”, concludono i 2 esponenti leghisti.
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