gengivite-gravidica

In gravidanza attenzione alle gengive

Scienza e Salute

E’ possibile prevenire la gengivite gravidica. Si inizia nei corsi pre-parto.

A partire dal 3° mese di gravidanza avvengono delle modificazioni  significative che possono produrre una malattia della  gengiva e un aumento dell’incidenza della patologia cariosa.

Innanzitutto si scatena una vera e propria tempesta ormonale con picchi di estrogeni fino ad 800-100 volte superiori alle concentrazioni medie di una donna non gravida e con produzione di progesterone fino a 300 mg al giorno.

Una tempesta che rende la gengiva più recettiva ai fattori causali delle parodontopatie

A questa si associa una igiene orale che diviene man mano meno efficace.

I normali fattori infettivi-irritativi quali denti cariati, protesi ed otturazioni incongure, radici, ecc, hanno un maggiore indice di aggressività; infine si è riscontrato un viraggio della flora batterica verso specie gram-negativi e un aumento della produzione di mediatori clinici dell’infiammazione.

Il complesso di questi fattori porta alla nota gengivite gravidica che nella sua manifestazione più grave si concretizza nel cosiddetto epulide che è un ammasso benigno di tessuto connettivale per lo più  localizzato fra gli incisivi e che può indurre mobilità dentale e distruzione ossea.

Tali patologie per fortuna possono facilmente essere prevenute programmando controlli trimestrali dal dentista, associati a sedute di scaling (asportazione placca e tartaro con levigatura e lucidatura delle radici dentali) e motivazione della donna gravida ad una corretta igiene orale.

E’ bene sensibilizzare anche i ginecologi fornendo loro informazioni sull’opportunità di controlli dento-parodontali frequenti e sull’assunzione di fluoro durante la gravidanza.

E’ stato infine, sperimentato con successo l’inserimento dell’odontoiatra  nell’equipe dei corsi pre-parto.

Quest’insieme d’accorgimenti allontana in maniera certa e definitiva l’antico adagio popolare “un figlio un dente” , che per ogni gravidanza decretava appunto la perdita di uno o più denti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.