La Masseroni Marchese di Monguzzo chiuderà a fine estate. Il Comune è stato categorico. Ci sarà un bando, una gara e i tre campi da calcio andranno a qualcun altro. Rifiutata l’ipotesi di parterniariato pubblico-privato. Ma questo è davvero il bene della città? Ce ne parla Franco Vassallo, cittadino, già atleta e grande appassionato di sport.
“Veder chiudere una realtà come la Massironi Marchesi è un colpo al cuore. Purtroppo questo comune ha un problema, o almeno ne ha uno tra tanti che svetta nel caso dello sport: non riesce a usare il buonsenso. È sicuramente giusto che realtà che hanno problemi, stentano, non producono risultati di inclusione e di difesa del territorio non ricevano fondi e strutture. Ci mancherebbe. Ma realtà sane e socialmente produttive perché metterle a gara? Non possiamo essere manichei, non tutto deve andare all’asta. Altrimenti hanno ragione i grandi club con San Siro: il valore affettivo non esiste, è solo cemento, si abbatta e si ricostruisca.
Lasciando morire realtà con 30 anni di storia si fa un danno a tutti. Le società sportive sono come gli ulivi, ci mettono decenni a mettere radici, ma poi danno frutto anche per secoli. Perché estirparli, in quanto “vecchi”? La verità è che il Comune sta seguendo una logica sbagliata accecato da ideologia e scarsa conoscenza del territorio. Ecco a cosa serve la sussidiarietà. Guardate cos’è successo con la Fondazione “Costruiamo il Futuro” che, con Snaitech e Fondazione Milano, tramite il Presidente di Costruiamo il Futuro, On. Maurizio Lupi, e Franco Baresi hanno donato un campo sportivo di Baggio.
Questo progetto porterà molto frutto, aiutando l’integrazione e consentendo alle nuove generazioni, così bisognose di regole e approccio volto al sacrificio, di crescere in un ambiente sano e protetto. Lo ha fatto senza bisogno di aiuti esterni. Lo ha fatto perché ha creduto in un progetto. Il Comune dovrebbe prendere spunto. Invece di chiudere progetti che funzionano e aprire gare il cui esito non è affatto scontato.”
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,