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CGIL e Milano: storia di un sindacato da ZTL

Milano

Prima di prendermi una querela: Milano è una intera ZTL. Quindi la Camera del Lavoro di Milano non può che essere un sindacato da ZTL. Ora, se volete denunciarmi per aver scritto una banalità accomodatevi, però che una cosa sia banale non la rende falsa. Inoltre, a volte le parole hanno strani effetti sulla realtà. Diciamo che non si limitano a descriverla: la influenzano. Ecco, prendiamo, ad esempio, questa intervista di Luca Stanzione, segretario metropolitano della CGIL, rilasciata a Repubblica.

La CGIL ci parla dei problemi di Milano. Ho letto tutto con interesse. Milano ha un problema di salari nel pubblico enorme. E anche il privato spesso non riesce a tenere il passo con il costo della vita di una città dove quando respiri stai già accendendo un mutuo. Ha anche un problema di bilancio Comunale, tenuto su dalle costruzioni e sempre più sacrificato sul sociale. Per me, da liberale, non è un problema. Ma immaginavo per loro dovesse esserlo. Ecco, quindi, che leggere la loro proposta era davvero interessante.

Vi riporto la risposta più concreta tra quelle riportate:

Quale potrebbe essere una proposta in merito?

«Copenaghen ha deciso di piantumare un numero importante di alberi per fare in modo di mitigare il cambiamento climatico e il caldo della città. Sarebbe bello che anche da noi si pensasse a iniziative di questo genere. Oggi Milano ha un record: è una delle città dove c’è meno consumo di suolo, perché si costruisce dove è già costruito. Nell’area metropolitana c’è una cintura verde importante, si continui ad andare in questa direzione, come altre città europee hanno già fatto. Altrimenti l’innalzamento delle temperature rischia sul lungo andare di compromettere l’asset del turismo».

Piantumare. I lavoratori delle scuole, dei servizi, del trasporto pubblico locale non arrivano a fine mese e devono abitare a Morimondo (ridente cittadina, per carità, ma sempre Morimondo è) per potersi permettere una stanza ammobiliata. Le giovani coppie scappano da Milano. Qui non si possono crescere più i bambini visti i costi. E la CGIL cosa propone? PIANTIAMO DEGLI ALBERI.

Qualcuno, qualche anno fa, diceva che ormai il Sindacato era fatto da e per i pensionati. Mi rifiutavo di crederci. Mi sto ricredendo. Pensateci: piantare alberi richiede cantieri, ottimi per gli ùmarell, sotto gli alberi gli anziani (che non si possono permettere l’aria condizionata a Milano) possono sedersi a guardare passare i Suv brianzoli (che a prescindere dalla lettera della ZTL non mancano mai). È una soluzione perfetta. Totalmente inutile per chi lavora, d’accordo, ma ottima per i pensionati.

Ah, per il tema casa c’è una proposta geniale: affitti calmierati (cioè pagati da noi). Con che soldi, visto che il Comune è arrivato a raschiare il fondo non è dato sapere. Magari i soldi la CGIL spera di trovarli sotto gli alberi. Sarebbe l’unica ragione razionale per credere che i problemi di Milano si risolvano piantandone altri.

1 thought on “CGIL e Milano: storia di un sindacato da ZTL

  1. Chiedere al chiarissimo sindaco: scia a gogò ma solo per grattacieli con uffici e residenze di lusso. Gli alberi? Ma avete visto San Babila, Frattini, Largo Augusto? Spianate di cemento con ambulanza di presidio per soccorrere chi tentasse l’attraversata delle piazze alle 14.00 di un qualsiasi giorno estivo.

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