Europei 2024: Italia-Spagna 0-1

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Che dire, ragazzi… E ‘andata anche bene, se vogliamo dirla tutta. E se vogliamo, per quanto possa essere magra consolazione, con gli assatanati iberici abbiamo perso solo 1-0 e solo su autogol. Ma per essere onesti, bisogna ammettere che ci sta tutta, la sconfitta, e ben aldilà del punteggio, perché c’è da mettere in conto una serie di dettagli: oltre la superiorità tecnica ampiamente prevista, c’è una traversa che trema ancora e che per pochi centimetri ci ha risparmiato il 2-0 che sarebbe stato più consono all’andamento della partita.
Ci sono stati ben 5 tiri, che solo un Donnarumma in stato di grazia ha evitato che finissero nel sacco, e dire che il nostro portiere è stato il migliore in campo non è certo un’eresia. Abbiamo visto come si sia materializzato un distacco, ancora abbastanza chiaro, tra quello che avrebbe voluto vedere Spalletti, e anche noi, e quello che i nostri sono stati in grado di mettere in campo, al cospetto di una Squadra  (la S maiuscola è dovuta) decisamente su un altro livello per tecnica, organizzazione, coordinazione tra i reparti ed efficacia in ogni fase. Forse possiamo anche dire che non è stata la miglior Spagna, forse ecco… un piccolo dubbio che abbiamo a favore, è che abbiamo saputo limitare i danni limitando le loro scorribande, ma correndo quasi sempre diversi pericoli.
Non si poteva onestamente pretendere molto di più, avevamo un’Italia visibilmente contratta, timorosa, consapevole della forza avversaria, con qualche giocatore parecchio ininfluente (Jorginho, Di Lorenzo, Scamacca) nell’economia del gioco azzurro. E quando il gioco sembrava prendere corpo, era costantemente stoppato quasi sul nascere dagli spagnoli, bravi nell’interdizione, nel chiudere le linee di passaggio, nel recupero palla e nella gestione complessiva della partita, senza lasciare che poche sporadiche opportunità ad un attacco italiano abulico, poco reattivo e con un Chiesa in pratica unica punta, poco e male servito.
E visto che c’è ben poco anche da raccontare su una partita che ci ha lasciato le briciole, nel senso che se andrà bene potremo agguantare una qualificazione non perdendo con la Croazia, non è il caso di prendersela con il povero Calafiori, sfortunato autore suo malgrado dell’unico gol della partita, al 55′, ma nella porta sbagliata. Prestazione la sua, comunque, sufficiente in relazione a quella dei suoi compagni di squadra, meno certamente di fronte a quella dei dirimpettai in maglia rossa, che spesso hanno fatto quello che volevano senza adeguata opposizione.
Morale della favola, sapevamo fin dall’inizio che non partivamo in pole position, ma qualche sgommata in più l’avevamo anche sperata. Pazienza, adesso Spalletti faccia il possibile per ricaricare un po’ di batterie scariche in vista di quella che sarà un’altra dura battaglia, lunedì prossimo. E sarebbe bello non speculare puntando su un pareggio per qualificarci ad ogni costo, ma piuttosto mostrare di temere un po’ meno gli avversari e autostimare un po’ di più anche noi stessi, la nostra capacità di reazione e il nostro orgoglio. Altrimenti, se questo fosse tutto ciò che passa il convento, cercheremo nel frattempo di consolarci con altri sport dove gli azzurri sul podio sono più frequenti. Buon weekend a tutti e sempre forza Italia!

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