Salis

Le confessioni di Salis

Attualità

Sì, lo confesso! Sono stata una militante del movimento di lotta per la casa che negli anni ha dato battaglia sul tema del diritto all’abitare, a Milano e in tutta Italia. Se qualcuno pensava di fare chissà quale scoop scavando nel mio passato, è solo perché è sideralmente lontano dalla realtà sociale di tale movimento, che si compone di decine di migliaia di abitanti delle case popolari e attivisti, i quali, per aver affermato il semplice principio di avere un tetto sulla testa, sono incappati in qualche denuncia”.

Tutto a posto dunque, Ilaria Salis è semplicemente una martire. Certo, di questo va meno orgogliosa rispetto alle sue gesta Ungheresi, anche perché qui non si ha notizia di feriti. Però quella certa aria di superiorità e quel piglio da maestrina di moralità non manca mai. Lei mica ha fatto nulla di male. Siete voi che avete l’assurda pretesa che si rispettino le graduatorie. O, ancora peggio, che siano abitate solo le case in condizioni umane. Lei ha solo voluto far rispettare un principio.

Il principio, in caso vi fosse sfuggito, è che sono loro, i militanti, a decidere chi ha diritto ad abitare dove. La cosa più divertente dell’intero delirio è, infatti, l’attacco al racket delle case. Il racket, infatti, è composto da gente che non riconosce le graduatorie di Aler e mette le persone dentro in cambio di denaro. I militanti dei centri sociali, invece, non riconoscono le graduatorie di Aler e mettono dentro le persone che ritengono più meritevoli. E si auto finanziano chiedendo aiuti a tutti. In “tutti” sono ricompresi anche gli inquilini.

Se vi sembra che facciano la stessa cosa, problemi vostri. Che, ve lo ricordo, non avete valori. Al contrario della Salis, che ne ha di solidi. E che ricorda ad Aler che, se è vero che nel 2008 ha occupato, mica ci è rimasta fino a ieri. Aler avrebbe dovuto fare visite regolari e controllare chi ci fosse. Lei poi è andata altrove. Dove? Ah, mica è tenuta a dirvelo. Lei fa del bene, dopotutto. Non si deve certo giustificare.

Problema di Aler farle cause, tanto adesso ha il soccorso rosso. Ah, tra parentesi, lei in Europa ha già detto che si occuperà di carceri. Che non è un tema di cui si occupi l’Europa. E diritto alla casa. Quello che metà del suo partito metterà definitivamente in crisi con la direttiva sulle case verdi.

Ecco, questo SI’ che è il vero problema: abbiamo mandato a rappresentarci una simpatica signora che non ha alcuna intenzione di combattere le battaglie che vedranno il nostro futuro in gioco. Lei è là per fare altro. Ovvero continuare altrove le sue personali crociate. Come suo diritto fare, ci mancherebbe. Ma se trovate qualche ventenne che l’ha votata e si lamenta perché non contiamo nulla in Europa fategli presente che la colpa è sua.

È ora di cominciare a presentare il conto a chi dà la preferenza come i voti ai reality.

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