Carriera alias

Gli alias sono reato

Attualità

So che abbiamo tutti cose più importanti da fare nella vita, ma visto che della cosa si è occupata la Corte di Cassazione forse così irrilevante non deve essere. I profili fake (qui tutti i dettagli), e quindi anche le carriere alias, sono reato. Un passo indietro. Cos’è la sostituzione di persona?

Art. 494 Codice Penale

Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all’altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino ad un anno.

Guardate, è tutto molto semplice: se Maria si sente Mario e fa chiamare con quel nome maschile sul registro, lei, il o la docente e chiunque altro partecipi commettono un reato di sostituzione di persona in concorso. Gli elementi ci sono tutti:

  1. C’è la volontà di trarre gli altri in errore, facendo credere di avere un sesso diverso da quello reale

  2. C’è un vantaggio (la Corte di Cassazione sul tema è ESTRAMAMENTE larga). Per esempio poter andare nel bagno dell’altro sesso. O usare lo spogliatoio dell’altro sesso.

  3. C’è l’attribuzione di un nome falso.

Per evitare queste cose non servono disegni di legge Regionali, Nazionali o delle Nazioni Unite. Serve solo che l’iperattiva Procura di Milano proceda e faccia applicare la legge. Cosa che, in altri contesti, è avvenuta senza particolari problemi o bisogno di solleciti. Qui, per qualche misteriosa ragione, si è deciso che la norma non si applichi. Quando Fragolina69 ha deciso di avere un profilo secondario su Facebook per sapere cosa faceva la sua migliore amica nei momenti di lite non c’è stata tutta questa timidezza, a giudicare dalla giurisprudenza.

Invece in questo caso, nonostante le leggi sul cambio legale di sesso, adesso rimodernate in modo da evitare l’obbligo dell’operazione, nulla si muove. Anche ATM consentirà questa pratica. Questo fa capire quanto sia ipocrita chiedere al Parlamento di legiferare su questioni come il fine vita. Tanto se la legge che viene prodotta non piace, semplicemente si aggira. Nella più generale impunità.

Qualcuno ci consiglia di abbozzare, tanto che ci frega? Non lo so, io sono abbastanza affezionato al principio per cui la legge è uguale per tutti. So di essere all’antica. Ma o cambiamo il 494 Codice Penale oppure lo applichiamo con coerenza. Pure se non ci piace. Anche perché, se il Legislatore per il cambio sui documenti ha stabilito un percorso non è che possiamo decidere che ognuno fa come gli pare.

Va bene essere liberali, ma finché esisteranno le carte di identità quello che c’è scritto dovrebbe ancora avere un valore.

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