Non vedremo il Senior Pride, non rientra nell’orgoglio silenzioso di chi ha fatto la Storia esporre con carri urlanti, striscioni di insulti, la propria emarginazione forzata. Emarginazione che è un vero abbandono, un calcio al rispetto, un vuoto persistente e continuo che praticamente nega la loro esistenza. Anziani, i più fragili, gli ultimi, i dimenticati.
Milano non è città per vecchi, ignora la memoria, non vede gli occhi feriti dalla solitudine e dalle malattie, non considera il tarlo della povertà.
Il loro orgoglio sta nelle mani rugose, nei calli della fatica, nei visi protesi per un sorriso di comprensione.
Eccoli: barcollanti sui marciapiedi a volte sacrificati per una pista ciclabile, affannati nella salita di un tram con gradini troppo alti, seduti in casa ad immaginare un mondo che ormai non gli appartiene, aspettando il pacco del parroco. Pochi i Centri per gli autosufficienti in cui ritrovarsi a giocare a carte o a una partita a bocce, insufficiente l’assistenza domiciliare, praticamente inesistente l’intervento rapido per chi ha bisogno.
E una parola scambiata in un bar casualmente, un racconto di vita hanno il sapore dell’esistenza, ancora, quasi a fermare quel tempo che hanno fortemente e tenacemente ricostruito per tutti, dopo la distruzione della guerra.
La popolazione con più di 65 anni ha avuto un incremento negli ultimi venti anni del 47.5%, raggiungendo il 20.8% della popolazione milanese. Gli anziani con più di 80 anni sono il 4.8% della popolazione totale, rispetto al 3.5% della media nazionale. Una considerazione sulla popolazione anziana.
E gli anziani di Milano sono in balia di problemi supplementari: immigrazione, truffe, violenze, abbandono, non riescono a stare al passo con il tempo. Mancano strutture per anziani malati non autosufficienti economicamente, a volte finiscono in un lager di richiedenti asilo politico. Una casa di cura infatti costa dagli 80 agli 85 euro al giorno, compresi personale OSS, infermieri, dottori, cucina, terapie, medicinali, esami in ospedale. Abbiamo delle strutture abbandonate, dove la microcriminalità prospera, che si potrebbero trasformare in centri di assistenza.
Nella festa per i diritti Gay Sala si vanta di essere il paladino nella difesa dei loro diritti a livello nazionale, ma ben poco mette in campo per difendere i diritti sacrosanti dei vecchi, i veri emarginati.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Salah? Ma Salah i vecchi li arrostisce………