‘Roadmap’ lavori piscine: Lido non riaprirà prima di fine 2026

Milano

Per la riqualificazione e la riapertura il Lido di Milano di piazzale Lotto “i tempi si sono un po’ allungati per le bonifiche. La fine dei lavori è prevista entro la fine del 2026”: lo ha riferito l‘assessore allo Sport Martina Riva nel corso della Commissione consiliare congiunta Sport e Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026, convocata con all’ordine del giorno il tema delle piscine comunali, alla quale ha partecipato anche il presidente di Milano Sport Lorenzo Lamperti. Il Lido è chiuso dal 2019 e una riapertura era prevista per il 2025.

Alessandro Giungi, consigliere Pd e presidente della Commissione Olimpiadi intervenendo in commissione ha sottolineato “La chiusura nel 2019 e l’apertura a fine 2026, per uno degli impianti più importanti di Milano, un dato che mi fa riflettere. È una chiusura troppo lunga”.

Al centro della riunione di commissione anche i lavori di manutenzione e la riapertura di alcune altre piscine. Tra queste la Suzzani,ancora chiusa per i lavori a carico di MM, aprirà nella primavera del 2025. Ci auguravamo tutti che potesse aprire un po’ prima ma il grosso dei lavori è dovuto all’adeguamento degli impianti. Occorrono per ottenere gli adeguamenti richiesti dal Coni”, ha spiegato Riva.

Un’altra piscina, la Cozzi, ha ricordato “abbiamo dovuto chiuderla per effettuare una riparazione lunga e complicata. Gli interventi termineranno a fine luglio e appena possibile tornerà attivo”. E sempre in merito ai mesi estivi, l’assessore ha ricordato che alcuni impianti “per piccoli interventi che servono per i corsi, che partiranno a fine settembre, vanno chiusi ad agosto per poi tenerli aperti da settembre in poi” ma, ha detto “da parte dell’utenza non ci sono lamentale perché c’è una copertura garantita”.
Riva si è soffermata inoltre sullo stato della Scarioni, “oggetto di una proposta di partenariato pubblico privato da parte di Go Fit giudicata incompleta dal Comune”. Go Fit “è già al lavoro per mettere a posto la proposta nelle parti che sono carenti” e “la Scarioni rimane una priorità per il Comune in un quartiere che ha bisogno di quell’impianto”, ha affermato.
Il consigliere dei Riformisti Gianmaria Radice si è detto preoccupato proprio per la questione della Scarioni: “Ho analizzato i verbali di valutazione della gara. Siamo di fronte a un evidente mancato accoglimento della proposta – ha detto –. Il punteggio totale è di 28, richiedeva 42 punti. Siamo di fronte a una situazione abbastanza preoccupante. Forse la proposta non è stata soddisfacente. Per me è inquietante che ci sia un unico partecipante e non raggiunge più della metà dei punti richiesti. È una piscina di Milano importantissima e più passa il tempo più si autodistrugge”.
Per quanto riguarda più in generale gli impianti comunali Riva ha ricordato: “Al momento Milano Sport gestisce 24 impianti sportivi di cui 12 piscine, 4 centri sportivi con piscina, 4 centri sportivi senza piscina, un centro balneare, un centro con il tennis, il velodromo Vigorelli e l’Allianz Cloud”. E ha continuato evidenziando il coinvolgimento di Milano Sport anche per i centri senza piscina, dal Carraro “che necessita di una gara europea per trovare un gestore e Milano Sport lo sta per il momento gestendo” al centro sportivo De Nicola “Sarà oggetto di una commissione congiunta antimafia e sport perché il consiglio dovrà esprimersi sul tenere in vita i campi padel, oggetto di un contenzioso” fino al centro sportivo Cappelli: “Tutti e tre i centri hanno un palinsesto sportivo ricco – ha ricordato Riva – Grazie ai prezzi di Milano Sport che tutte le associazioni sportive trovano molto al di sotto al mercato”.
Infine il tema della manutenzione degli impianti, affidata a MM, è stato sollevato dal consigliere Giungi:Il passaggio a MM per quanto riguarda la manutenzione degli impianti ho l’impressione che non sia stato come credevamo”. “La sperimentazione con MM è iniziata negli anni del Covid – ha detto Lamperti –. È uno dei nervi un po’ scoperti su cui intendo proseguire un lavoro serio. Con MM collaboriamo ma il tema è che i lavori non li fa MM ma l’appaltatore. Ora è più performante”.

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