MM

Arriva l’autunno e MM torna a battere cassa

Milano

Non abbiamo fatto in tempo a finire di elencare le mancate manutenzioni di MM che sono ripartite le solite richieste di denaro riguardanti misteriosi debiti che gli inquilini avrebbero accumulato in svariate vite, visti gli importi. Ce ne parla Franco Vassallo, Responsabile per le politiche abitative e decentramento del coordinamento cittadino di Milano di NOI MODERATI:

“Iniziamo col dire che non si tratta di una novità: MM ci prova almeno dal 2016 a farsi dare soldi risalenti ad ammanchi che risalirebbero anche al 2004. E il fatto che li chieda a settembre è una piacevole sorpresa, eravamo abituati a veder arrivare queste lettere sotto Natale. Quello che sta peggiorando è l’arroganza della richiesta a fronte sempre del medesimo problema: non si elencano le singole partite, non si dimostra l’esistenza del debito e non si dà al debitore alcun appiglio per rispondere.

Lo ripeto qui solo per cronaca: a queste domande MM sostiene di aver risposto in una o più Commissioni Partecipate della scorsa consiliatura. Risposta formalmente vera, ma evidentemente di scarso valore: possono aver risposto IN GENERALE, ma qui non si parla IN GENERALE. I soldi li chiedono a persone in carne e ossa. E chiedono decine di migliaia di euro, non bruscolini. Decina di migliaia di euro per i quali, è il sospetto GENERALE, non hanno pezze giustificative. E per cui, IN GENERALE, si può dire che la prescrizione sia arrivata e passata. IN GENERALE sia chiaro, nulla di specifico.

Un’altra cosa che possiamo dire IN GENERALE è che con le mancate manutenzioni e le condizioni in costante deterioramento forse un minimo di prudenza in più avrebbe pagato maggiormente. Tanto quei soldi, IN GENERALE, è improbabile li vedano mai. E lo sappiamo tutti. Quindi perché accanirsi su anziani, poveri e disabili? Esiste un qualche motivo, salvo un’acritica volontà burocratica? Non capirò mai cosa costi prendere atto che debiti vecchi di venti anni non possono essere riscossi. Spero che il nuovo Assessore voglia approfondire la questione. È una questione di efficienza oltre che di coscienza.”

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