Inchiesta appalti stradali, perquisite sedi Anas, si ipotizzano presunte tangenti per 400mila euro

Cronaca

Si ipotizzano tangenti per circa 400mila euro nell’inchiesta della Procura di Milano che riguarda appalti per lavori stradali per circa 400 milioni di euro. Lo si apprende in ambienti giudiziari dell’indagine che vede 9 persone indagate, tra cui due funzionari Anas.

Perquisizioni in diverse sedi dell’Anas sono in corso, in queste ore, da parte del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano.

Le Fiamme Gialle stanno acquisendo documenti in merito a un’inchiesta su alcuni appalti stradali, coordinata dai pm milanesi Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi, che vede coinvolte 9 persone e 3 società con le accuse di corruzione, turbata libertà degli incanti e rivelazione di segreto d’ufficio. L’ipotesi è che appalti per la realizzazione di strade siano stati pilotati in cambio di mazzette. Nelle perquisizioni e acquisizioni documentali sono coinvolti manager e funzionari. Perquisite le sedi Anas di Milano e Roma e la società Anas-Struttura territoriale Lombardia.

Disposte 12 perquisizioni con l’ipotesi di corruzione e turbativa d’asta fra cui il Consorzio stabile SIS, appaltatore-concessionario per Anas e società leader nelle grandi infrastrutture da oltre 200 milioni di euro di ricavi all’anno guidato dalla famiglia Dogliani. Il gruppo ha in mano la gestione dei alcune tratte autostradali nel Torinese.

Salvini: “A quanto ne so sono episodi che risalgono al 2020 e facevo altro. Se qualcuno ha sbagliato paghi”

“Mi auguro che gli inquirenti facciano bene e in fretta il loro lavoro. E se c’è qualcuno che ha sbagliato che paghi”: così il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, ha risposto a una domanda dell’ANSA sull’inchiesta che sta riguardando l’Anas. Lo ha fatto a margine di un’iniziativa a Perugia. “A quanto so – ha aggiunto – parlando con l’amministratore delegato sono alcuni episodi che iniziano a risalire dal 2020. Quindi facevo altro nella vita però a prescindere da quello se c’è qualcuno che ha fatto qualcosa di sbagliato ne deve pagare le conseguenze”.

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