Buona domenica ai lettori, 5 gli anticipi della settima giornata in serie A tra ieri e venerdì, a partire proprio dal primo disputato a Napoli tra la squadra di Conte e il Como di Fabregas. Vediamo in sequenza i risultati:
Napoli-Como 3-1
Successo del Napoli di Conte contro il Como di Fabregas, partita bifronte come spesso accade anche tra squadre di diverso spessore tecnico. Può essere certamente questa una di quelle, se non altro per come è arrivata: tante difficoltà, un avversario ben più ostico del previsto e qualche meccanismo arrugginito, soprattutto nel primo tempo. Ed ecco allora che a scompaginare le carte in tavola e a generare un 3-1 che profuma di fuga in vetta sono i campioni, gli innesti del brillante mercato estivo partenopeo: Lukaku, in particolare, trascina con un gol e due assist per McTominay dopo 25 secondi e per Neres nel finale, facendo sorridere un Conte che al netto della pretattica è già esattamente dove voleva essere. Ai lariani, oltre al gol di Strefezza e alle magie di Nico Paz, restano tante certezze e un pizzico di rammarico: la sostanza c’è eccome, ma per la salvezza bisognerà sporcarsi un po’ di più le mani, evitando pericolosi esercizi di stile.
H.Verona-Venezia 2-1
Joronen affonda il Venezia con un’autorete clamorosa: il derby è del Verona, che rimane così imbattuto in Serie A contro i lagunari. La formazione di Zanetti dopo tre ko di fila colleziona tre punti d’oro, mentre per Di Francesco c’è un altro ko in rimonta, che lo obbliga ad affrontare la sosta in zona retrocessione. L’avvio è scoppiettante: nei primi 9′ segnano Oristanio e Tengstedt. Poi il Venezia spreca, mentre il Verona prova a punirlo nei buchi difensivi. Gli ospiti traballano soprattutto in occasione dei corner. E proprio da un calcio d’angolo nasce la rete del definitivo 2-1. Le responsabilità però sono tutte di Joronen, autore di un autogol incredibile.
Udinese-Lecce 1-0
Un capolavoro su punizione di Zemura al 75′ spacca gli equilibri e riporta al successo l’Udinese in campionato dopo le battute d’arresto contro Roma e Inter. L’assenza di Thauvin non ferma la squadra di Runjaic, che vola a 13 punti e raggiunge il 2° posto in attesa che termini la giornata. I giallorossi arrivano alla sosta sempre più disperati, ancora a secco in trasferta.
Atalanta-Genoa 5-1
Show e goleada al Gewiss Stadium, protagonista l’Atalanta che travolge il Genoa e ritrova così il successo in campionato, dopo due ko consecutivi. Decisiva soprattutto la tripletta di uno scatenato Retegui, sempre più capocannoniere (con sette gol), ma anche le reti di Ederson e Marten de Roon. Per i rossoblù allenati da Gilardino una prova di totale sofferenza, mitigata un pochino soltanto dal gol siglato dal giovane (classe 2006) Jeff Ekhator nel finale di gara. La Dea di Gasperini sale provvisoriamente al nono posto in classifica con 10 punti. Peraltro, diventano 603 i gol realizzati in campionato dall’Atalanta sotto la guida tecnica del Gasp e, nella storia della Serie A, soltanto un allenatore ha fatto meglio: Trapattoni alla Juventus (631 gol).

Inter-Torino 3-2
In un S.Siro “orfano” delle chiassose coreografie dell’ex Curva Nord degli ultrà nerazzurri, ora diventata “secondo anello verde” per dare un taglio col passato piuttosto turbolento, dopo le recenti vicende ammorbate da presenze non più tollerabili, l’Inter batte non senza qualche incertezza un Torino in inferiorità numerica dal 20′ di gioco, per un rosso a Maripan (intervento in tackle, in ritardo, su Thuram). Non è una Inter brillante, anche perché un centrocampo senza Barella è palesemente meno dinamico e perché Lautaro, nonostante in crescita tornando al gol nelle precedenti due partite, non è ancora al meglio. Ma in compenso ci pensa un Thuram rimesso a nuovo che mette a segno una tripletta, e nasconde qualche carenza in attacco. La difesa invece non è ancora riassestata ai livelli della passata stagione, incassa ancora due gol, per la verità un po’ casuale il primo su un rimpallo sulla trequarti tra Bastoni e Bisseck, che favorisce Gineitis: assist a Zapata, che a pochi metri da Sommer lo supera mettendo in rete sotto la traversa accorciando le distanze. Infatti l’Inter già si trovava sul 2-0 grazie al vantaggio di Thuram al 25′, appena 5 minuti dopo l’espulsione del giocatore granata, e al raddoppio 10 minuti dopo dello stesso Thuram di testa, questa volta sull’assist di Acerbi da sinistra. Al 40′ è Dimarco che si ritrova a tu per tu con Milinkovic Savic, ma il portiere serbo si supera ed evita momentaneamente il 3-1, che però arriva in avvio di ripresa. Dopo diverse palle gol per Lautaro, non concretizzate, è comunque il “Toro argentino” protagonista col suo colpo di testa solo deviato da Milinkovic Savic, a cui scivola il pallone, e sul tap-in arriva Thuram che firma la tripletta personale, meritandosi la nomina a Man of the match a 360°con una sontuosa tripletta che gli vale la standing ovation, al momento dell’uscita dal campo. Quando la partita ormai pareva finita, nel finale arriva un penalty per i granata per il fallo di Çalhanoglu su Masina. Dal dischetto Vlasic tiene in vita (inutilmente) il Torino battendo Sommer. Poco prima del fischio finale è Taremi che si mangia clamorosamente il 4-2, a tu per tu col portiere, rinviando ancora la sua prima rete in campionato con la maglia dell’Inter
Il gol più bello? Il primo, in elevazione straordinaria, su assist dalla sinistra di Bastoni. Alla fine, 3 punti che l’Inter mette in cascina per smorzare l’accenno di fuga prematura del Napoli, salendo a 14 (-2 dai partenopei) in attesa della classifica definitiva della giornata, con le partite di oggi.
E’ tutto per gli anticipi, la serie della domenica parte alle 12,30 con Juventus-Cagliari, poi alle 15 Bologna-Parma e Lazio-Empoli, alle 18 Monza-Roma e infine un interessante Fiorentina-Milan in chiusura alle 20,45. A domani per i relativi commenti.
