La lunga sofferta storia di M4: una lezione di impegno della società civile grazie ai Comitati. E non è finita

Milano

M4 è finita. Anzi no. Sono tuttora aperti numerosi  cantieri, Quanti? Nell’ultima commissione mobilità avevo capito dall’assessore Censi quelli della tratta centrale, ma ormai aspettando M4 sono diventata vecchia e avrò capito male.

San Vittore 8-10-2024

Certo a oggi posso contare DeAmicis, San Vittore, Coni Zugna Parco Solari, California Via Foppa, Tolstoj addirittura il manufatto Ronchetto. Dicono che i cantieri saranno pronti e chiusi a fine anno. A guardare gli esterni delle stazioni S.Vittore Carducci o de Amicis viene qualche dubbio anche perché non è chiaro neanche se il 12 saranno visitabili. Sapevano essere le due stazioni che non sarebbero state aperte. Quindi dal 12 Ottobre  la Blu funzionerà sotto e non importa se in superficie bisognerà entrare magari da un punto solo, nella cornice di disordine e sporco, perché un cantiere é un cantiere. Se un turista per la prima volta a Milano volesse da Linate andare a visitare S. Ambrogio all’uscita si chiederebbe incredulo se ha sbagliato ed è arrivato alle grandi manovre, o al set di un film che racconta un disastro. Si spaventerà e tornerà indietro. Bella immagine della metropoli milanese. E allora perché aprire? E non chiamiamola inaugurazione o apertura, ma visita ai cantieri di M4 con prova dei treni. Forse il Comune avrà pensato che sarebbe stato opportuno un evento, visto che c’è un ritardo sull’opera di almeno due  anni e mezzo, come risulta ancora dai cartelli gialli sopravvissuti e sparsi lungo il percorso, ma è molto peggio, la trattina  di tre stazioni  Linate Forlanini avrebbe dovuto  essere aperta  nel 2015per Expo!  E non il 26 Novembre 2022, insieme alle altre tre stazioni sino a Dateo. Stazioni che il 4 Luglio 2023 diventano 8, sino a San Babila, con ritardo per queste ultime di un anno e mezzo.

Solari Coni Zugna 7-10-2024

Ma l’intero progetto è  in ritardo perché se ne parla dal 1997. Quasi trent’anni per costruire una metropolitana non é davvero male. Un progetto talmente vecchio che il Comitato Foppa Dezza Solari ha dovuto correggerlo perché “era sbagliato”, come disse il compianto  vicepresidente Ingegner Enrico Guzzella all’allora Assessore Pierfrancesco Maran. Ma quale lezione lascia questa  opera? Certo è un’opera  importante che  renderà più facile muoversi a Milano, un progetto, che ha reso la vita difficile ai residenti isolati per anni dalle cesate, vittime di vibrazioni, rumori, crepe, polveri, e fatto fallire o chiudere decine e decine di negozi, forse centinaia, che ha evidenziato d’altra parte quanto sia utile il dialogo fra le Istituzioni e  i cittadini, con la società civile che deve esprimere il proprio pensiero e farlo valere, non solo  in segno di dissenso ma in modo costruttivo, proponendo soluzioni . La storia della M4 è proprio un esempio della forza, dell’utilità e della capacità di organizzazione della società civile, premiate dalla disponibilità all’ascolto da parte dell’Amministrazione. Bisogna tornare a settembre  2013 quando i residenti si accorsero che intorno al parco Solari alcuni tecnici prendevano misure, per quella che sarebbe stata una stazione della M4. Subito passaparola e, dopo un’affollata riunione al parco, alla presenza di numerosi consiglieri comunali, nei primi mesi del 2014 era già costituito il Comitato Foppa Dezza Solari, alla guida del quale furono eletti un esperto del terzo settore Paolo Chiaramonti, quale Presidente, Enrico Guzzella, ingegnere esperto di lavori pubblici come Vice Presidente e Orietta Colacicco un comunicatore come segretario.

Via Foppa 2-10-2024

Intorno ad essi belle menti capaci e volonterose  unite dalla volontà di rendere meno alto l’impatto delle opere, nell’interesse dei cittadini. Si erano già ottenute mitigazioni, salvati decine di alberi, quello che preoccupava era la terra scavata da San Babila sino a Via Foppa Parco Solari,, 830.000 tonnellate di smarino  depositate in Via Dezza e da lì trasportate con i camion oltre San Cristoforo per due anni, al ritmo di un passaggio di camion ogni dieci minuti. Un totale disastro per il traffico e la salute dei cittadini e non solo quelli della tratta Ovest.

Enrico Guzzella ci presentò un esperto di metropolitane, l’ingegner Bruno Bernardo Bosco, che sommessamente in una riunione in Comune mi disse che le metropolitane non si costruivano così almeno da 20 anni. Gli chiedemmo di studiare una variante al progetto, che illustrammo in una conferenza stampa il 6 gennaio 2015. Intanto era già stato presentato il 19 Dicembre 2014  un primo ordine del giorno in Consiglio Comunale a firma Riccardo De Corato, poi un altro fu portato in aula l’8 Gennaio 2015 a firma Fabrizio De Pasquale, cavaliere indomito che  a colpi di fioretto spinse l’idea del Comitato, tanto che alla votazione si andò a pareggio 18 e 18. Va detto che Capigruppo, Consiglieri, Assessori erano stati già da noi informati e sensibilizzati. Fra questi Franco D’Alfonso, allora Assessore al Commercio, Lamberto Bertolè allora Presidente del Consiglio Comunale e Carlo Monguzzi, tuttora Presidente della Commissione Mobilità. Onore al merito, alcuni della maggioranza votarono per la nostra idea e il 12 gennaio l’Assessore Maran disse che avrebbe fatto valutare.

Foppa California

Presto ci convocò comunicandoci che riconosceva  che il progetto era troppo impattante per cui avrebbero seguito la nostra proposta di trasportare la terra con nastri trasportatori nel sottosuolo. Addio ai camion.. A pesare anche la terza leva, il ricorso al TAR, che decidemmo di ritirare solo quando avevamo ottenuto più di quanto richiesto. Intanto si apriva il dialogo con gli abitanti di altre aree del percorso della metro dall’Associazione commercianti di Lorenteggio, a quelli che divennero il Comitato San Vittore Carducci Sant’Ambrogio, il Comitato M4 Attenzione, i residenti di De Amicis e Vetra. Io sempre impegnata a collegare, segnalare  e a correre per eliminare i problemi o almeno mitigarli, spesso perché il progetto non aveva considerato alcuni aspetti, vedi i carrai intrappolati da riaprire in  Via Foppa, oin  Lorenteggio l’ ascensore  nel giardino del  condominio, la chiesetta, sullo spartitraffico, l’ormai  noto oratorio di San Protaso che,  non visto, sarebbe stato asfaltato.

E ancora  in De Amicis il muro e una impossibile viabilità per entrare e uscire in auto da casa. Poi i Torrini davanti alle finestre così il male intenzionato ti entrava in casa, rovesciamenti e rotture di oggetti dei negozi al passaggio delle talpe e scavi infiniti che impedivano l’accesso. Problemi di sicurezza nei percorsi schiacciati dalle cesate in de Amicis e San Vittore Quanto lavoro,! Quante battaglie , per lo più vinte. Anche perché non si tratta di battaglie,  si tratta di far valere i propri interessi e quelli dei cittadini davanti a cose assolutamente risolvibili. Ecco perché uno adesso dopo tanta fatica rimane un po’ deluso nel vedere che non si è pronti, considerando anche questo verde non verde da qualcuno chiamato sterpaglia, da altri arbusti beh speriamo di cambiare anche questo.

Ronchetto 11-10-24

Ci sono già due petizioni perché vengano tolti e sostituiti. Pensare che sono state organizzate riunioni  su  riunioni nei Municipi e un convegno sulle Piante idonee, “acchiappa smog”,

Adesso certo i Comitati ed io non abbiamo finito il nostro compito, perché dovremo monitorare molte cose, a partire dagli allagamenti in Dateo e dal nuovo pavimento delle sistemazioni superficiali, già macchiato, scheggiato, o staccato, è necessario andare avanti, almeno si acceleri e, visto che fra ricorso al TAR  e variante a progetto, il Comitato Foppa Dezza Solari con  più di 60 firmatari ha speso quasi 32.000 euro, che questo importo, a riconoscimento manifesto dell’attività svolta nell’interesse della città,  venga non restituito ma utilizzato dal Comune per un’opera di interesse per la comunità. Lo avevo già chiesto, lo chiedo ancora. L’auspicio ora è che siano piante e verde.

3 thoughts on “La lunga sofferta storia di M4: una lezione di impegno della società civile grazie ai Comitati. E non è finita

  1. Gran festa, tutti presenti: sindaco, assessori, ministro, vescovo. Pare una canzone di De André. I comitati di cittadini sono stati invitati? E chi ha subito: gli anziani dell’ovest che covano odio per la distruzione dei loro quartieri, gli abitanti dell’est esacerbati per la modifica del percorso della 73? Però c’era il Signor Salini, saldato con largo anticipo sui tempi previsti.
    Ma la ‘spesa’ varrà la resa?

  2. Dal corriere.it:
    – Per il ”camminamento” tra Sforza Policlinico e Missori bisognerà aspettare il 2025.
    — Già vedo gli utenti trasferirsi di corsa in fila indiana da Sforza a Crocetta…
    – Secondo il progetto, lungo la tratta metropolitana saranno piantati 1.900 alberi e verranno realizzate aree
    verdi nelle circostanze delle stazioni.
    — In realtà i soliti arbusti stitici-
    – interviene anche la presidente di Atm, Gioia Ghezzi: «La blu ha 42 treni a servizio, che viaggiano a una
    frequenza di 90 secondi»
    — Di sopra, invece, i bus viaggiano a frequenza di 30 minuti e più…

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