Milano, ridiamo “strade” ai mezzi pubblici

Cronaca

«Non sono un esperto di viabilità o urbanistica –commenta Emilio Boccalini, vice presidente di Taxiblu 02.4040 il più grande radiotaxi di Milano- ma credo non si debba necessariamente possedere titoli per capire quanto negli ultimi 10 anni questa città sia diventata sotto quegli aspetti piuttosto “confusa”. Si è fatto spazio a ciclabili, marciapiedi, zone pedonali. Giustamente.  Anche laddove però francamente non se ne sentiva l’esigenza e dove i fatti, non gli automobilisti, dimostrano che hanno poca o nulla utilità. Si stringono le maglie di chi può accedere al centro e persino alla città, ma quasi mai si pensa a ridare “strade” ai mezzi pubblici. Di linea e non di linea come sono i Taxi. Ci sono vie di Milano dove, complice anche il comportamento di chi parcheggia o transita dove non dovrebbe, il trasporto pubblico rimane fermo per troppi minuti. Per non parlare di viali e corsie che sono diventate strettoie o gincane, tanto che non ci si passa più se non a passo d’uomo. Non solo preferenziali, che certo aiuterebbero, ma corsie e percorsi a misura di mezzo pubblico sarebbero un buon inizio per ridare velocità a una città, lenta, ma non certo in senso positivo».

1 thought on “Milano, ridiamo “strade” ai mezzi pubblici

  1. I mezzi di soccorso hanno sempre più difficoltà a muoversi, con allungamento dei tempi di intervento nel caos creato da presunti ecologisti, con allungamento dei tempi di interventoche non hanno idea della mobilità Questi signori non capiscono un piffero di urbanistica.

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