Dark tourism e turismo giornalistico: viaggiare tra memoria e notizie

Attualità EXPLORER - Cultura Turistica a 360°

Dalle rovine di Chernobyl ai campi di Auschwitz, esplorare i luoghi del dolore collettivo è un viaggio che sfida l’idea tradizionale di vacanza, invitando a riflettere sulla natura umana e sugli eventi storici e contemporanei

Il viaggio, da sempre sinonimo di scoperta, avventura e relax, nasconde una dimensione meno conosciuta, ma che negli ultimi anni ha attirato l’interesse di molti viaggiatori: il dark tourism e il turismo giornalistico. Entrambi i fenomeni si riferiscono al turismo verso luoghi legati alla morte, alla tragedia, a eventi storici drammatici o a fatti di cronaca che hanno attirato una forte attenzione mediatica. Dalle rovine di Chernobyl ai campi di concentramento di Auschwitz, fino ai luoghi delle proteste e delle catastrofi naturali, questi tipi di turismo ci costringono a confrontarci con il passato e ci invitano a riflettere sulla natura umana e sugli eventi contemporanei.

Il termine dark tourism è stato coniato per descrivere una forma di viaggio in cui i turisti visitano siti connessi a eventi dolorosi e traumatici. Si tratta di un turismo non convenzionale che sfida l’idea tradizionale di vacanza come puro divertimento e leggerezza. La spinta principale di questi viaggi è spesso la curiosità, il desiderio di comprendere eventi storici o il bisogno di rendere omaggio a coloro che sono stati vittime di tragedie. Visitare questi luoghi è un atto che va oltre la semplice osservazione: è un modo per connettersi con le storie che hanno plasmato la nostra società.

SS MORRO CASTLE

Se vogliamo tracciare un quadro storico di questo fenomeno i combattimenti tra gladiatori spingevano gli spettatori a intraprendere anche lunghi viaggi per assistere a questi sanguinosi scontri tra uomini e animali feroci. Ufficialmente, il primo esempio di turismo oscuro della storia recente è considerato il naufragio della nave da crociera SS Morro Castle, avvenuto nella mattina dell’8 settembre 1934. Un incendio scoppiato a bordo causò la morte di 137 passeggeri e dell’equipaggio. Nonostante si trattasse di uno dei peggiori disastri marittimi la nave arenata sulla costa del New Jersey divenne un’attrazione turistica. Giornali e radio pubblicizzavano le tariffe speciali del treno New York/Philadelphia, più di 250.000 persone viaggiarono per vedere e toccare con mano il relitto, comprare cartoline e souvenir. Una tragedia simile si verificò in Italia il 13 gennaio 2012, quando la nave da crociera Concordia si incagliò vicino all’Isola del Giglio, causando la morte di 32 persone e diventando un nuovo sito per il dark tourism.

CASI DI TURISMO GIORNALISTICO

Disastri Naturali

Chernobyl Tour

Uno degli esempi più noti è Chernobyl, il sito del disastro nucleare del 1986. L’incidente causò la morte immediata di 31 persone e le conseguenze a lungo termine hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone, con un incremento significativo di casi di cancro alla tiroide. Nel 2019, circa 124.000 turisti hanno visitato la zona di esclusione di Chernobyl, con un aumento del 40% rispetto all’anno precedente, complice anche la serie televisiva che ha riportato l’incidente sotto i riflettori. Gli ospiti che visitano l’area, equipaggiati con contatori Geiger, si trovano a percorrere una città fantasma, Pripyat, dove il tempo sembra essersi fermato al giorno della catastrofe. È un’esperienza surreale, in cui il confine tra reale e immaginario sembra svanire.

John Lennon e Malcolm Foley nel loro libro Dark Tourism: The Attraction of Death and Disaster, esplorano le motivazioni che spingono le persone a visitare luoghi legati a eventi tragici. Dopo il successo della miniserie televisiva omonima del 2019, l’interesse per Chernobyl è cresciuto esponenzialmente, portando un numero significativo di turisti nella regione. Nel 2019, il numero di visitatori è aumentato del 30%, raggiungendo circa 124.000 persone rispetto agli anni precedenti. Nonostante i rischi legati alla radiazione e le implicazioni etiche di visitare un luogo dove migliaia di persone hanno perso la vita o sono state sfollate, la curiosità verso questo pezzo di storia recente ha spinto molti a voler “vedere con i propri occhi” il risultato di una delle peggiori tragedie nucleari della storia.

FUKUSHIMA

Lo stesso fenomeno si è verificato in altre aree colpite da disastri, come Fukushima in Giappone, divenuta meta per coloro che desiderano comprendere più da vicino l’impatto del disastro nucleare del 2011. Come evidenziato da Michael S. Brown nel suo libro DisasterTourism: Travelling Through Tragedy, il turismo nelle aree colpite da disastri può avere sia un valore educativo che problematiche etiche, legate alla percezione di sfruttamento della tragedia. Dal 2019 al 2021, Fukushima ha accolto oltre 20.000 visitatori, grazie anche agli sforzi delle autorità locali per promuovere il turismo educativo. Anche i terremoti dell’Aquila (2009) e di Amatrice (2016) in Italia hanno dato origine a una forma di turismo giornalistico, con molti visitatori interessati a vedere di persona le conseguenze dei disastri naturali e a comprendere gli sforzi di ricostruzione.

Fenomeni Criminali e Storici

Auschwitz-Dark-Tourisme

Il turismo giornalistico non si limita solo ai disastri naturali o causati dall’uomo; anche eventi storici, politici e sociali, attraggono l’attenzione dei viaggiatori.  Esempio emblematico è rappresentato dai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, in Polonia. Tra il 1940 e il 1945, oltre 1,1 milioni di persone, prevalentemente ebrei, persero la vita ad Auschwitz. Nel 2022, il sito ha accolto più di 1,4 milioni di visitatori, un numero che testimonia l’importanza di mantenere viva la memoria degli orrori dell’Olocausto.

Tra i siti più visitati al mondo il Memoriale dell’11 settembre a New York, in commemorazione delle vittime degli attentati terroristici del 2001, che causarono la morte di quasi 3.000 persone. Nel 2022 sono stati oltre 3,5 milioni i visitatori che lo hanno visitato. In Rwanda il Kigali Genocide Memorial – una delle principali attrazioni turistiche del Paese – accoglie decine di migliaia di visitatori ogni anno, si stima che oltre 90.000 persone hanno visitato il memoriale nel 2019.

Così come i luoghi legati alla storia della mafia in Sicilia – da Corleone alla Casa Memoria di Peppino Impastato a Cinisi sino ai luoghi delle stragi di Falcone e Borsellino a Capaci e Palermo -che offrono ai visitatori la possibilità di approfondire la storia della lotta contro la criminalità organizzata e di riflettere sull’impatto di questi fenomeni sulla società italiana. Vedere con i propri occhi i siti simbolo del dolore collettivo è un’esperienza estremamente intensa, in grado di trasmettere una profonda riflessione sulla crudeltà umana e sull’importanza della memoria storica, Sono spazi di riflessione, per confrontarsi con ciò che l’uomo è stato capace di fare.

Ghosthunting

La tendenza di esplorare case e ville abbandonate si lega strettamente al fenomeno del turismo oscuro – chiamata “ghosthunting” o esplorazione paranormale – e attira un pubblico affascinato dal brivido e dal mistero. Gli esploratori, armati di telecamere, strumenti per rilevare anomalie, e talvolta anche con apparecchiature più specifiche, documentano i loro sopralluoghi in edifici considerati infestati. I contenuti, che mostrano scricchiolii inquietanti, ombre sospette o presunti fenomeni inspiegabili, sono estremamente popolari su piattaforme come TikTok e YouTube, dove i followers sono coinvolti dalla suspense e dall’adrenalina di questi racconti. La combinazione di storia, atmosfera decadente e il potenziale di fenomeni soprannaturali creano un mix irresistibile che continua ad alimentare la curiosità degli utenti sui social media, offrendo una forma di turismo alternativa in cui l’elemento dell’ignoto e del pericolo stimola il fascino e la curiosità del pubblico.

Aspetti etici, impatti Economici e opportunità educative

Visitare luoghi teatro di sofferenza solleva domande importanti sul rispetto verso le comunità locali e le persone direttamente colpite dagli eventi. In Italia, il Testo Unico dei Doveri del Giornalista stabilisce che i giornalisti devono trattare i fatti con rispetto per la dignità delle persone coinvolte, evitando spettacolarizzazioni che possano offendere o strumentalizzare le sofferenze altrui. Questo principio deve essere fondamentale anche per i viaggiatori che visitano i luoghi che sono stati esposti mediaticamente: è indispensabile essere consapevoli dell’impatto delle proprie azioni e della necessità di mostrare empatia e rispetto.

Villa delle Streghe

Dal punto di vista economico, il turismo giornalistico e il dark tourism hanno un impatto tangibile sulle comunità locali. Sebbene possano portare un afflusso di risorse in aree colpite da disastri, è essenziale che questo contributo sia gestito in maniera sostenibile, senza compromettere ulteriormente il tessuto sociale già fragilizzato. A Fukushima, ad esempio, le autorità locali hanno cercato di promuovere un turismo educativo, con visite guidate gestite da esperti e percorsi studiati per sensibilizzare i visitatori sull’impatto del disastro e sugli sforzi di ricostruzione.  Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Ambiente giapponese, nel 2021 le visite guidate ufficiali hanno generato circa 2,4 milioni di dollari di entrate per la comunità locale, evidenziando il potenziale economico di questo tipo di turismo se gestito correttamente.

Qualunque forma di viaggio è un mezzo per comprendere meglio il mondo e noi stessi: visitare i luoghi più oscuri della storia umana può essere un’esperienza trasformativa, capace di aprire nuove prospettive e di farci riflettere su come evitare che tragedie simili accadano di nuovo. Viaggiare nei luoghi dove la morte e l’orrore hanno segnato la vita di esseri umani deve rappresentare un modo per cercare la luce, per apprendere lezioni dure ma necessarie, e per ricordare, affinché il passato non venga mai dimenticato.

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