Miss-Fallaci-takes-America

Miss Fallaci, la serie dedicata a Oriana Fallaci, una donna libera, interprete della società e del tempo

Cultura e spettacolo

Oriana Fallaci sarà il soggetto della miniserie di carattere biografico Miss Fallaci, un racconto in otto episodi, che approderà presto in tv in chiaro, su Rai 1. La serie televisiva, presentata alla Festa del Cinema di Roma, è l’opportunità per il pubblico di approfondire gli avvenimenti che portarono la giornalista e scrittrice a uscire dall’Italia per raccontare il patinato mondo hollywoodiano e conoscere la verità di una donna complessa e geniale.

Diceva “Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede d’essere ascoltata.”

Un racconto, salti temporali, vicende personali, lo sguardo sempre alla conquista, per l’affermazione della libertà, con  una volontà ferrea di autodeterminazione. E quella capacità di testimoniare, di approfondire, di restituire il reale. Una scrittura a volte viscerale, sempre sincera, nelle interviste, nei reportage, nelle riflessioni.

Diceva “Ci sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre

E ancora “La vita ha 4 sensi: amare, soffrire, lottare e vincere. Chi ama soffre, chi soffre lotta, chi lotta vince. Ama molto, soffri poco, lotta tanto, vinci sempre.

Oriana Fallaci ha amato, sofferto con dignità esemplare, ma oggi più che mai la ricordiamo per quell’urlo al mondo occidentale di svegliarsi, di reagire all’islam; alla radicalizzazione del “male”, intuizione espressa ben prima del 1979, anno in cui intervistò Ruhollah Khomeini, e che 20 anni dopo vide le sue previsioni abbattersi sulle Twin Towers.

Diceva “Apriti cielo anche se chiedi che cosa c’è di civile in una civiltà che tratta le donne come le tratta. L’Islam è il Corano, cari miei. Comunque e dovunque. E il Corano è incompatibile con la Libertà, è incompatibile con la Democrazia, è incompatibile con i Diritti Umani. È incompatibile col concetto di civiltà”.

E aveva ragione.

La protagonista della miniserie è Miriam Leone, intensa e incisiva nei panni del grande scrittore, e non scrittrice (così voleva essere chiamata) e giornalista, lavorando con il nipote, Edoardo Perazzi, custode dei ricordi della Fallaci.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.