La procura di Milano ha chiuso l’inchiesta sul maxi incendio dell’11 maggio del 2023, tra via Pier Lombardo e via Vasari, in centro a Milano. Indagate tre persone, per incendio colposo, i legali rappresentanti di una società collegata al colosso del gas inglese Linde e dell’impresa di autotrasporti appaltatrice nonché il conducente del furgone da cui si è propagato il gas.
Quel giorno ci furono esplosioni seguite da un incendio che ha coinvolto cinque edifici: tre condomini (a fuoco le facciate e 16 appartamenti in totale), un istituto religioso e il Teatro Franco Parenti. In fiamme anche 17 veicoli. Per fortuna, non ci furono vittime. “La causa delle esplosioni – ha spiegato la procura – è stata individuata in un errore del conducente del furgone, che riponeva nell’abitacolo dell’automezzo un recipiente criogenico di ossigeno liquefatto di tipo portatile (un cosiddetto ”stroller”) senza stivarlo nell’apposito alloggiamento del retrostante vano di carico e senza, in ogni caso, fissarlo” per “evitarne la caduta sul pavimento dell’abitacolo durante il trasporto”.
Quando il conducente ha svoltato da via Vasari a via Pier Lombardo, lo stroller si è rovesciato sul pavimento dell’abitacolo – hanno aggiunto i pubblici ministeri – perdendo ossigeno criogenico che al contatto con materiali combustibili ha generato l’incendio.
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