Sala dov’è? A Rogoredo degrado, spaccio sfacciato e idranti usati per lavarsi

Milano

L’ultima trovata, a Rogoredo? Usare come fontanelle gli idranti. C’è chi beve, si sciacqua il volto, si lava le mani, dopo aver sfoderato il tubo. Se fossero necessari per la sicurezza, non sarebbero disponibili. La notizia è della pagina Milanobelladadio perché lì, in quel quartiere della periferia sud-est di Milano, scene del genere sono tristemente abituali.

Riferisce Libero ““Drogoredo”, si azzarda a chiamarla qualcuno. «È il minimo», raccontano dal comitato cittadini di Rogoredo e Santa Giulia: che è un po’ come dire, a-quello-ci-siamo-abituati. «Fanno anche bere i cani, molti sono punkabbestia, bagnano dappertutto che se uno non ci sta attento capace persino scivoli. La cosa peggiore è che quelli che vengono usati come “fontanelle” sono in realtà dei meccanismi di sicurezza: dovrebbero smetterla e bisognerebbe dirlo loro, però il problema è che nessuno si arrischia ad avvicinarli. È pericoloso…questo quartiere, oramai, è diventato invivibile. Tutti i nostri problemi sono legati allo spaccio, che è il fenomeno che sta a monte di ogni cosa. Ultimamente in diversi palazzi abbiamo registrato parecchi furti», spiegano i residenti, «nelle cantine abbiamo trovato le porte divelte. Abbiamo deciso di unirci per fare una denuncia collettiva, sperando che abbia più peso, ma la verità è che ci sentiamo abbandonati.” Ma chi li ascolterà?

Il consigliere di Municipio 4 Davide Ferrari (Lega): «Quest’area di Milano», spiega, «oramai è fuori controllo. È piena di senza fissa dimora e il Comune non riesce a trovare soluzioni. Forse non le cerca nemmeno. La gente ha paura a uscire di casa, le donne hanno timore anche quando devono accompagnare il cane in giardino, le auto vengono prese di mira dai vandali, qualche giorno fa, alle sette di mattina, una signora ha subito l’ennesimo scippo e proprio in zona stazione… Le forze dell’ordine ci sono, il loro lavoro è prezioso, però se chi amministra la città non affronta seriamente l’intera questione, i problemi restano».

Il consigliere meloniano a Palazzo Marino Francesco Rocca: «Anni fa», nota, «è stato svolto un intervento importante di sgombero a Porto di Mare e lì, effettivamente, le cose si sono risolte. Basterebbe prendere a esempio quel caso. Invece ci si ritrova con un’area vasta come quella di Rogoredo che è praticamente in mano allo spaccio e ha persino una forte attrattiva perché i prezzi pare siano molto contenuti, chiedono solo 2.50 o 5 euro a dose di eroina». Una sorta di outlet della droga a cielo aperto, insomma. Prosegue Rocca: «Questo porta, purtroppo, qui, giovani da tutta la Lombardia. E non è solo la stazione di Rogoredo, ma anche quella di San Donato: si è creato un viavai infinito tra le due fermate, sotto i ponti, impressionante. Ciò che manca è l’attenzione della giunta di centrosinistra che sembra non avere progetti a riguardo. Nemmeno per quanto riguarda la riqualificazione di queste vie. È possibile che il 26 giugno, che è la giornata mondiale contro la droga, qui non si sia mai pensato neanche a un evento?».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.