“Oggi la Lega presenterà un’interrogazione parlamentare relativamente alla situazione inaccettabile che si è venuta a creare nello stabile comunale di via Esterle, assegnato alla comunità islamica, in cui prosegue l’utilizzo irregolare per pregare in completa violazione delle normative urbanistiche e senza che il Comune muova un dito”. Lo ha dichiarato ieri Samuele Piscina, segretario provinciale della Lega e consigliere comunale e Igor Iezzi, deputato che ha presentato l’interrogazione.
“La Casa della cultura islamica sta utilizzando impropriamente lo stabile comunale di via Esterle, senza aver previsto i lavori che erano necessari per rendere l’area conforme alle normative urbanistiche vigenti. Proprio le parole della vicesindaco Scavuzzo durante la seduta dello scorso lunedì avevano certificato la situazione insostenibile. La posizione del Comune, che la Scavuzzo ha giustificato in modo imbarazzante, di mancati controlli e sanzioni è irricevibile. Devono spiegarci per quale motivo alla Comunità araba venga concesso un trattamento di favore. Mancano i requisiti urbanistici, il certificato prevenzione incendi e non viene rispettata la legge Regionale 12/2005, poi modificata con successivo provvedimento, fondamentali per l’utilizzo dello stabile come luogo di culto. I tecnici del Comune hanno già chiarito che nessun progetto urbanistico è stato presentato dalla comunità araba per la realizzazione della moschea. Quindi il rendering dello stabile arabeggiante che il presidente Asfa ha presentato alla stampa rimane una sua suggestione incompatibile con l’urbanistica milanese. Ci auguriamo che un eventuale richiesta di permesso a costruire che si basi sulla proposta diffusa da Asfa venga bocciata dalla commissione Paesaggio che in passato è già stata fin troppo di maglia larga. Ma in primis, pretendiamo che il Comune proceda nell’immediato alla revoca della concessione per utilizzo dello stabile in violazione delle normative vigenti. Per questo chiediamo spiegazioni chiare a Milano e un approfondimento del Parlamento sulla violazione delle normative vigenti. Come spesso accade, i musulmani a Milano possono fare ciò che vogliono, a differenza degli onesti italiani ai quali vengono inviati ogni giorno controlli e sanzioni”, concludono i due esponenti del Carroccio.
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Ma come il salva Milano di Salvini e co. non vale per il salva mussulmano?