Il mistero nelle opere del pittore Waldemar A.S. Buczynski

Cultura e spettacolo

Cosa c’è di più misterioso dell’universo femminile? Waldemar Buczynski va a caccia del mistero indagando con intensità, fascinazione e rispetto questo mondo sfuggente.

 Mother and son

Le sue figure di donna, i suoi ritratti, per quanto figurativi, non sono mai fotografici. I volti, gli sguardi, le posture sono l’espressione stessa di sentimenti e pensieri complessi. Per questo le proporzioni e la prospettiva saltano, gli occhi e le mani smisuratamente grandi, la curva del naso rettilineizzata in una “elle” decisa, con richiami a Braque e Picasso in ottica contemporanea. La tecnica usata in prevalenza è qui l’olio su tela. I punti di vista sono singolari. 

La figura femminile

In “Donna vicino alla finestra”, non c’è distinzione tra interno ed esterno, la finestra fisicamente non c’è. Su uno sfondo indefinito di paesaggio montano affacciato su un lago, dominato da un cielo giallo chiaro, campeggia un volto femminile appoggiato sulla grande mano destra in atteggiamento pensieroso, si perde nell’orizzonte immaginario davanti a sé in riflessioni profonde e imperscrutabili. L’asimmetria del taglio di capelli e la rotazione appena accennata del collo conferiscono fascino a questo sguardo misterioso. La donna non è mai sorridente, le sue forme mai direttamente seducenti. La loro sensualità deriva dal loro fascino impenetrabile.

In “Una sera di Kew”, la ragazza è a casa seduta, il gomito destro appoggiato su un tavolo, la mano a sostenere e proteggere il volto stanco, fino a nasconderne per metà i tratti, gli occhi chiusi: allusione a preoccupazioni e sentimenti intricati.

Anche “Meditare con garofani” ritrae la donna seduta al tavolo, il volto appena reclinato verso la spalla sinistra, in un atteggiamento riflessivo, contemplativo del suo mondo interiore.

Buczynski è anche attratto dalla maternità. Vari sono i suoi ritratti di donne con bambino che a volte includono il soggetto della tradizione cristiana della “Madonna con Bambino”. In queste opere risuona il mistero della vita e del legame madre-figlio. 

Jacobs dream

In “Madre e figlio”, dettaglio di olio su tela, colpisce il contrasto tra il bambino, con una maglia di un rosso accesso, in grembo alla madre vestita di bianco, che mostra le timide e delicate forme femminili, il ventre che lo ha generato e il seno che lo ha nutrito in un abbraccio gentile, un legame inscindibile, inscritto nella seria consapevolezza dell’espressione dei volti.

“L’annunciazione” è un’opera complessa, ricca di rimandi semantici. L’angelo è assente, come nell’Annunciata di Antonello da Messina. La Madonna è in piedi, all’aperto, il braccio destro inarcato con la mano sul fianco a sorreggere un ventre già gravido, la mano sinistra a schermirsi dall’ignoto sotto un seno turgido, già pronto per allattare, il volto azzurro come il manto della Madonna, su cui spiccano rosse labbra corrucciate e due occhi, resi ancor più profondi ed espressivi dalla prospettiva determinata dal naso ortogonale, che si interrogano con inquietudine sul mistero dell’essere stata prescelta a sua insaputa.

L’universo onirico

Buczynski non poteva non rimanere affascinato da un altro mondo misterioso, quello dei sogni che incontriamo nella notte, protagonisti dell’inconscio freudiano. I “Visitatori Notturni”, 140 x 140 cm, quadro realizzato con la tecnica dell’olio e cera su lino bordeaux, con una semplice cornice in legno nero è rappresentativa di questo filone: dipinto nel 1988, quando la moglie Karen era incinta del loro figlio, sembra rappresentare in un’atmosfera incantata, con colori accesi e vivaci, la premonizione della famiglia che si sarebbe presto costituita; in primo piano una donna con le braccia in grembo, come a proteggere il nascituro e un uomo con una coppola nera “da pittore” che spinge dolcemente un elfo agguerrito che si diverte giocando sul cavallo a dondolo, rimando, deformato nel sogno, al bambino che sarà. Di grande intensità anche le versioni del “Sogno di Giacobbe”. Straordinaria è la versione del 1991, un olio su tela in cui il protagonista è un bimbo che osserva attento un mostro prepotente, cornuto e scatenato che pare voler scoraggiare chiunque dal salire l’ardua via della scala, rappresentata con elementi di legno sovrapposti, un vero e proprio percorso a ostacoli tutto in salita.

L’adolescenza

Interessante che il pittore, un animo fine, abbia voluto calarsi anche nel mondo misterioso degli adolescenti, sfuggente a molti adulti. In “Adolescenza II”, un giovane vuole

Adolescence III, oil on canvas

ridare la libertà del volo a un uccellino, chiaro rimando al desiderio di spiccare il volo e trovare la propria strada, tipico dell’adolescenza. 

In “Adolescenza III” troviamo un ragazzo più grande, in camicia e pantaloni, sdraiato prono sul suo letto, il volto pensieroso stretto tra le mani, compensato dalle gambe agilmente, quasi scherzosamente piegate con i piedi all’insù, alla ricerca di risposte ai molti interrogativi che la vita pone, in particolare a questa età. 

I paesaggi

Il mistero della natura rigogliosa dell’Australia, in particolare dello Stato Insulare della Tasmania, in cui l’artista ha scelto di trascorrere alcuni dei suoi anni australiani, è guardato dal pittore con gli occhi meravigliati di un bambino: laghi, monti, fiumi, l’oceano, alberi e spazi incontaminati, in cui l’uomo è assente, ci invitano a perderci in un’atmosfera sognante, che ha il sapore della fiaba.

Nota biografica

Waldemar Buczynski, nato in Polonia, a Varsavia, ha studiato all’Accademia di Belle Arti dal 1974 al 1979 nella sua città natale. Riceve il suo primo premio proprio alla Mostra di Laurea, allestita presso il Parco Lazienki. Ha all’attivo due mostre personali a Varsavia nel 1980, subito prima di trasferirsi in Australia, a Melbourne, nel 1981. Qui espone sia come pittore che come disegnatore, in seguito al suo lavoro di illustratore per celebri testate, come “The Independent Monthly” per le quali ha realizzato anche numerose copertine. Numerose le personali e le collettive cui ha partecipato in Australia. 

Dal dicembre 2017, Buczynski viene a vivere in Italia, nell’antico e suggestivo insediamento etrusco di Bagni di Lucca, in Toscana, dove continua i suoi studi e la pratica pittorica.  https://theefineart.tripod.com        https://theefineart.tripod.com/id2.htm

The Night Visitors, oil on linen
Annunciation, oil on wood
Woman near the window, oil on canvas

3 thoughts on “Il mistero nelle opere del pittore Waldemar A.S. Buczynski

  1. Non conoscevo questo artista polacco, Ringrazio la dott.ssa Majocchi per questa opportunità.
    Da quello che ho letto e visto, il pittore Vandemar A. S. Buczynski mi piace molto e quindi m’informerò
    sule sue opere.

  2. Molto interessante ed espressivo questo pittore, esprime drammaticità ma come trattenendola. E usa il colore in modo audace ed efficace, assolutamente fuori dai toni scontati e reali. Il colore diventa strumento di espressionismo. Mi piace molto

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