“Siamo stanchi di intervenire a cose fatte, serve prevenzione, serve un piano sulla sicurezza che riguardi le zone critiche della città“. Lo dichiara segretario provinciale SAP, sindacato dei poliziotti.
“Quanto accaduto nelle ultime notti presso il quartiere Corvetto desta non solo preoccupazione bensì alimenta l’odio nei confronti delle forze dell’ordine, un’aggressione inaudibile ed inconcepibile alla quale bisogna porre rimedio con determinazione per evitare che Milano diventi un’altra Parigi e venga presa d’assedio da chi è ben distante dal principio di legalità che dovrebbe assicurare la normale convivenza tra i cittadini. – spiega Pirola – Il senso di impunità è dilagante come, tra l’altro, il concetto di prevenzione che una città come Milano non può esimersi di mettere in atto, le istituzioni devono collaborare e non demandare solo alla Questura le responsabilità di un ordine pubblico che è la conseguenza di scelte sbagliate, la città deve fare il suo, non esiste un programma sulla sicurezza che preveda di impedire che interi quartieri vengano ghettizzati. Solo per un puro caso della sorte e per la professionalità dei colleghi del Reparto Mobile si è evitato, per l’ennesima volta, che un ordigno lanciato contro un mezzo della Polizia esplodesse causando gravissimi danni ai colleghi coinvolti. Il SAP propone alle istituzioni coinvolte un tavolo di confronto costruttivo affinché si trovino soluzioni condivise ed efficaci, il tempo per aspettare è scaduto è giunto il momento di agire perché è già troppo tardi”
La cronaca
Lunedì sera la Polizia di Stato ha arrestato un montenegrino di 21 anni, con precedenti e irregolare sul territorio nazionale, per devastazione, resistenza a pubblico ufficiale, incendio, getto pericoloso di cose, accensione ed esplosioni pericolose. Dalle 19 un gruppo di circa 20 persone, riconducibile agli stessi che domenica sera avevano protestato in via Quaranta per il decesso di Elgaml Ramy, è stato visto muoversi in zona Corvetto, monitorato a distanza dal personale della Polizia di Stato. Successivamente, il gruppo aumentato a circa 70 persone si è concentrato in via dei Cinquecento all’intersezione con via dei Panigarola, dove sono stati affissi degli striscioni. Dopo poco i dimostranti si sono spostatosi in via Omero dove sono stati accesi dei fuochi d’artificio e lanciati dei petardi, uno dei quali ha colpito il cofano di un veicolo del commissariato Mecenate danneggiando il parabrezza. I dimostranti, inoltre, hanno appiccato fuoco a diverse masserizie e bidoni dei rifiuti, danneggiato un autobus linea ATM e una pensilina. Non appena la situazione si è aggravata sono intervenute le squadre del reparto mobile e, una volta giunte in prossimità del gruppo, sono state lanciate bottiglie e petardi contro le forze dell’ordine che, solo grazie all’utilizzo di lacrimogeni, sono riuscite a far disperdere gli aggressori.
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– Sapeva osservare il mondo dal basso verso l’alto, con un pizzico di ironia. E di sé diceva: «Ho raggiunto uno scopo nella vita, di guardare le persone che amo negli occhi e le persone che non mi appartengono dall’alto verso il basso». Perché il valore dell’umanità delle persone non è paragonabile con la loro altezza. Leonardo Cardo, per tutti «zio Leo», aveva fatto della sua disabilità una forza per lottare contro pregiudizi, bullismo e body shaming, e battersi per l’inclusione. Nato a Verona, a tre anni si era trasferito a Milano, dove è mancato lunedì 25 novembre a 66 anni.
– Ramy Elgaml, 19enne è morto a bordo di uno scooter durante un inseguimento con le forze dell’ordine per le strade di Milano nella notte tra sabato 23 e domenica 24 novembre scorso.
Leo ha avuto la sua storia di difficoltà e gli strumenti per farci fronte. Ramy ha la sua storia di difficoltà e non ha avuto gli strumenti per affrontarle.
Qualcuno direbbe che la società dovrebbe farsene carico. Come? Con le balle dell’inclusione raccontate dai giannizzeri del Re Sole di palazzo Marino?
Nel suo Saggio sul principio di popolazione, Malthus scrive ‘’Chi nasce in questo mondo senza mezzi di sussistenza non ha alcun diritto di essere mantenuto. In realtà egli è inutile in questo mondo. Alla grande mensa della natura non c’è alcun piatto che lo attende. La natura gli comanda di andarsene e non tarda a mettere in esecuzione il suo ordine.’’
Purtroppo a Milano non ci sono più le fabbriche che necessitano di masse di mano d’opera. A Milano servono tecnici esperti e artigiani finiti, e non maranza ignoranti nulla facenti dediti a delinquere notte e giorno.
PS
L’unico lato positivo è che i prezzi delle case al Corvetto si abbasseranno al livello degli stipendi di sanitari, forze dell’ordine, operai, pensionati.