La stupidità può essere definita in vari modi, a seconda del contesto. Generalmente, si riferisce a un comportamento, un pensiero o un’azione che dimostra mancanza di buon senso, di comprensione o di giudizio razionale. Tuttavia, il termine è spesso soggettivo e influenzato da opinioni personali o culturali.
Stupidità Cognitiva: È l’incapacità o il rifiuto di apprendere, comprendere o ragionare in modo efficace, spesso dovuta a disattenzione, pregiudizi o ignoranza.
Stupidità Comportamentale: Può essere visto come il compimento di azioni sconsiderate o controproducenti, spesso senza considerare le conseguenze.
Stupidità Sociale: In alcuni casi, è un’etichetta usata per descrivere chi si comporta diversamente dalle norme o dalle aspettative di un gruppo.
Stupidità Filosofica: Secondo alcuni pensatori, la stupidità è più legata all’arroganza e alla chiusura mentale che alla mancanza di intelligenza.
Carlo Maria Cipolla, nel suo saggio “Le leggi fondamentali della stupidità umana”, descrive lo stupido come colui che causa danno agli altri senza trarne beneficio, e spesso danneggiando anche sé stesso.
La stupidità, quindi, non è necessariamente legata all’intelligenza in senso stretto, ma piuttosto al modo in cui una persona usa (o non usa) le proprie capacità umane cognitive e morali.
Vedendo questi due appesi al tram comunque si può dire che non sono solo due stupidi ma anche due coglioni.
Tranvieri di Milano
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