Uscito nelle sale pochi giorni fa, il nuovo film di Salvatores oscilla fra sogno e realtà, e racconta il viaggio epico attraverso l’Atlantico dei giovanissimi Carmine e Celestina, interpretati da Antonio Guerra e Dea Lanzaro.
Nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria, due “scugnizzi” napoletani, rimasti orfani, cercano inizialmente di sopravvivere, aiutandosi come possono, come tante altre persone di qualsiasi età, nelle loro stesse condizioni; rimasti tuttavia soli in una Napoli che non sembra dar loro alcuna speranza, una notte s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York, con l’obiettivo di raggiungere la sorella di Celestina, emigrata anni prima.
Si uniscono quindi, senza documenti e con il terrore di essere scoperti, ai tanti emigranti italiani che occupavano la stiva della nave, partiti in cerca di un futuro migliore.
I due bambini diventano quindi i protagonisti di un’avventura che sembra alquanto disperata; tuttavia, giunti a destinazione, scoprono che in questa “terra della libertà “ tutto è illuminato, vivace e colorato: il grigiore e la povertà partenopea è ormai solo un ricordo, e Celestina riesce finalmente a ritrovare la sorella, ma non tutto fila così liscio come dovrebbe…
Lo sguardo dei bambini torna al centro del film di Salvatores, un soggetto inedito di Federico Fellini e Tullio Pinelli.
Nel cast, oltre ai due giovanissimi attori già citati, spiccano l’eccellente Pierfrancesco Favino, nel ruolo del commissario di bordo Garofalo, che si prende cura dei due bambini arrivando persino a pensare ad adottarli, e quindi avrà un ruolo fondamentale nelle loro vite; Anna Ammirati, la moglie che lo aspetta dopo ogni traversata, , e Antonio Catania, un giornalista di quella “Little Italy” diventata ormai la casa di tutti gli emigrati italiani.
La storia di Celestina e Carmine, in realtà, è molto simile a quella di milioni di italiani che alla fine dell’Ottocento e negli anni successivi alle due guerre mondiali, avevano scelto di inseguire “il sogno americano”.
Girato nell’estate del 2023 tra Trieste, la Croazia, gli studi di Cinecittà, e naturalmente Napoli, è il 21esimo film di Gabriele Salvatores, interpretato magistralmente, dagli attori già menzionati, e con una bellissima fotografia che trasporta, già dalle prime sequenze, lo spettatore in quel mondo post-guerra, dove la distinzione fra ricchi e poveri era già molto marcata.
È il ritorno del regista nella “sua Napoli”, dove è nato, ma che finora era comparsa molto poco nei suoi film; lì è ambientata tutta la prima parte del film, dove la città descritta appare decisamente molto più realistica e verosimile rispetto alla rappresentazione che viene poi fatta di New York, protagonista della terza parte della pellicola (Little Italy, invece è stata ricostruita in una città croata).
Il set newyorkese è stato ricostruito a Trieste, con immagini a tratti quasi surreali.
“Non avrei potuto fare questo film con due bambini milanesi: Napoli ha dentro un qualcosa, una lotta per sopravvivere, la voglia di farcela comunque, una cazzimma che appartiene anche ai due giovanissimi interpreti, che hanno affrontato con stoicismo e grande resistenza ogni scena”, Gabriele Salvatores.
“Questo film è una favola lieve, che non pretende di fare la morale, o di saperne di più di uno sguardo storico sui flussi migratori. Una storia a lieto fine che mostra che se le persone mettono se stesse a disposizione degli altri, forse le generazioni future riusciranno a fare delle scelte migliori”, Pierfrancesco Favino.
Il trailer:
https://youtu.be/jwoI74tpY8I?si=Y2B0Nmz-dT2d15bN
Bella recensione che unita al soggetto del film mi ha fatto venire voglia di andarlo a vedere presto
Grazie mille, vedrai che non te ne pentirai 🙂