Si saldano centri sociali, pro Pal e la parte antiebraica del Pd: disertano il corteo gli abitanti del Corvetto
Carmela Rozza, consigliera in Regione per il Pd, arriva tra canti, voci e scoppi di mortaretti al corteo per Ramy… ma anche tra tanta indifferenza nel quartiere Corvetto, in un sabato sera dove la stampa s’aspetta guerriglia. Un nuovo caso George Floyd in salsa meneghina alla vigilia di Natale? E‘ qui, tra via Ripamonti e lo spazio Prada, che potrebbe avverarsi la saldatura tra i centri sociali, gli islamici pro Pal e quella parte del Pd filo palestinese e anti-sionista che, con buona pace di Fiano, frequenta i Fratelli Musulmani. Il corteo, nel silenzio perplesso della parrocchia locale e anche del padre di Ramy, va in onda sulle telecamere delle Tv nazionali, nella ressa tra fotoreporter free lance e i copiaincolla dei giornaloni.
Ecco la controfigura di Pier Francesco Maiorino davanti al parrucchiere Rosa: sarà veramente lo spin doctor di Sala o un suo sosia, si chiedono dei navigati reporter.

Ma nella grande nebbia lombarda, arriva inaspettata Carmela Rozza… e si posiziona per le foto accanto alle star, i desiati giovanissimi maghrebini di seconda generazione.. che arrivano in monopattino da quartieri lontani: in tenuta social, felpa, scarpe Snakers, telefonino, monopattino e piumini firmati. Ma sarà poi il centro sociale Lambretta, il più creativo e psichedelico degli studios antagonisti milanesi, a confezionare uno show, con fumogeni da stadio e la gigantografia di Ramy portata in processione laica come una icona da due ragazzine.. Poi un primo comizio, con una pasionaria che inneggia a una “sollevazione in armi”. Presente e applaudente lo sconosciuto collettivo comunista Spartaco.
Ma il corteo è pacifico, e il servizio d’ordine del Lambretta è affidabile ed efficiente e solo da lontano una pattuglia di Falchi della Notte in scooter Tmax controlla l’evento.
La coreografia studiata dal Lambretta, dicevamo: un corteo di giovanissimi baby palestinesi con le mamme fazzolettate al seguito: tutti eseguono canti islamici lungo il percorso, ovviamente seguiti da un centinaio di televisioni, da La 7 a Carta bianca, emittenti che sperano di testimoniare il debutto del new “caso George Floyd” sotto Natale… E’ atteso un comizio finale risolutore.
Dal vicino comune di san Donato un collettivo di antagonisti appare all’improvviso con striscione e fumogeni da stadio.
Ed ecco tra i bimbissimi palestinesi la consigliera regionale Carmela Rozza con apposita candela in mano… Le Tv sono tutte per lei. Ciack, si gira. Da non perdere la sua performance mediatica, con megafono e candela: chiede, circondata dai baby palestinesi, perdono per aver citato il Pd nel suo intervento…
Il corteo infine si avvicina a quello che diventerà presto un santuario politicamente corretto, tra via Quaranta e via Ripamonti: una militante antagonista accusa esplicitamente i carabinieri di essere responsabili di blocchi notturni stradali “razzisti” e di aver così causato la morte del giovane. Chiede a gran voce di visionare le telecamere della zona…
Sembra di assistere a una serie TV del romanzo “ Il falò delle vanità “ dello scrittore americano Tom Wolfe.
Mentre la folla di giovanissimi maghrebini, maturi sindacalisti Cobas e antagonisti invoca Ramy …Ramy, la nebbia sempre più fitta scende sul santuario woke come un sipario.