Dopo una settimana di trasmissioni televisive sui tanti mali che affliggono le case popolari del Municipio 7 proviamo a fare una riflessione complessiva con Franco Vassallo, Responsabile per le politiche abitative e decentramento del coordinamento cittadino di Milano di NOI MODERATI:
“In questo momento mi trovo davanti al cadavere di un albero, in via Fratelli Zoja. I condomini mi dicono essere secolare, io non lo so, ma per quanto ci siano i soliti problemi di falda (troppo alta, le radici sono superficiali e superata una certa altezza diventano instabili NdR) non ci si può credere. Si parla tanto di verde, ma in cosa si traduce? Tagliare alberi maestosi e piantare piantine rachitiche che in un caso su due muoiono alla prima siccità. Ecco, anche questa è una metafora potente di cosa pensa il Comune delle case popolari: non si cura, non se ne cura nessuno. Alla prima difficoltà si trasferiscono le famiglie, si chiude tutto e si attende l’occupazione.
Che, in alcuni casi, va dato atto a MM viene pure sgomberata. Ma poi? Poi la casa torna vuota. Non si riesce più a ristrutturare in questo paese. Sembra assurdo, ma è così. E dove viene fatto, come in via Saint Bon, poi comunque piove dentro. Via San Romanello è un altro esempio clamoroso. Mi dicono che queste cose siano molto chiare a MM. Ma che non ci possano fare nulla. Troppa burocrazia, troppo cari i lavori in questa città, troppi ritardi nei pagamenti. Non c’è nulla che funziona come dovrebbe. Possono passare anni anche per i lavori più semplici. E quando vengono fatti (cara Grazia) durano da una pioggia alla successiva.
Che fare? Ci vuole una rivoluzione. Se il Comune non riesce a gestire le manutenzioni, facciamo diventare padroni a casa propria gli inquilini. Tanto quella casa l’hanno già pagata. Diamo loro un regalo di addio e diciamo loro di tenerlo in ordine. È l’unica cosa da fare. Anche perché, a breve, a bussare saranno i grandi fondi che, non avendo altro spazio dove costruire, Assessore Tancredi docet, vorranno la cubatura. Attenzione: non le case. I metri cubi. Giù tutto, si rifà da capo. Alla faccia del green…”
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,