In occasione della Prima del 7 Dicembre, con La forza del destino di Giuseppe Verdi, di cui Riccardo Chailly dirigerà la seconda versione rivista per la Scala nel 1869, il Teatro alla Scala espone la prima stesura manoscritta, recentemente emersa, del libretto della prima versione pietroburghese dell’opera approntato da Francesco Maria Piave nell’estate 1861 a Busseto a stretto contatto con Giuseppe Verdi.
Il libretto, di 85 pagine, riporta diverse versioni successive, numerosissime correzioni, ripensamenti e riversificazioni e presenta diversi interventi autografi di Verdi. Sul frontespizio si legge la scritta, non di pugno del Piave: “Deve conservarsi per provare con essa quanto faceva lavorare / il Verdi per un libretto (vedrai ei cambiamenti)”. Alcune pagine del manoscritto resteranno esposte presso il Museo Teatrale alla Scala dal 4 dicembre, giorno dell’Anteprima Under 30-35, fino all’ultima rappresentazione dell’opera il 2 gennaio.
Una prima presentazione verrà inserita nel programma di sala della Forza, mentre per il 2025 è prevista la pubblicazione in volume della copia anastatica. Il manoscritto è stato acquistato al fine di renderlo accessibile e fruibile agli studiosi e agli appassionati, intento che ha motivato anche la realizzazione del progetto di mostra e pubblicazione in occasione dell’Inaugurazione di Stagione del Teatro alla Scala.
L’attuale proprietario Carlo Hruby ha intenzione di donare alla città di Varallo Sesia (VC) il manoscritto, che è quindi stato notificato in Piemonte e trasportato a Milano in tempi brevissimi a cura dell’Archivio storico artistico del Teatro alla Scala, grazie alla collaborazione delle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche del Piemonte e della Lombardia. Il manoscritto è stato oggetto di una scansione ad altissima definizione con utilizzo dello scanner planetario Metis Gamma presso i laboratori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano. Un ringraziamento particolare – sottolinea il Teatro – va alle soprintendenti del Piemonte Marzia Pontone e della Lombardia Annalisa Rossi e al responsabile della Biblioteca di Milano dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Paolo Sirito.
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