La stancante legenda di mercato

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Cosa piace ai lettori? A parte tutte le interpretazioni e ipotesi su cosa venga più proposto e pubblicizzato alla lettura, su cosa venga pompato oppure nascosto, sulla dittatura delle grandi case editrici e sulla monopolistica grande distribuzione, sulla riduzione dei tempi di lettura e sul numero risicato dei lettori (più lettrici che lettori) alla fine resta il dato nudo e crudo, scabroso, dei libri più venduti. Esclusi i classici, gli intramontabili, i grandi romanzieri best seller, l’evidenza premia il primato femminile sul panorama letterario. Le donne sono protagoniste come civettuole e pettegole indagatrici; ambientate nell’aristocrazia della belle époque, oppure in un meridione (ma anche nel terzo mondo) impoverito e oscurantista prima del e nel bel mezzo del boom. Il format loro preferito e più congeniale, è la ragnatela dei rapporti familiari i cui fili svariano tra i più robusti e fondanti, come quelli tra madre e figlia, fino ai capillari più tenui delle zie sconosciute. Il quasi 90nne Barilli, monumento di se stesso e della fenomenologia alla moda in un tempo lontano, da un paludato aldiqua, ha stigmatizzato la stagione narrativa come molto modesta, incapace di staccarsi da quanto già scritto e prevedibile, tripudio di romanzi che recuperano il Sud, la I° e la II° guerra mondiale, di storie ispirate a postfascismi, mafie e postmafie, figlie naturali e adottate, vittime di brutalità antiche e ripassate in salsa attuale.

Le donne scrivono di donne con titoli evocatori e sognanti, L’età fragile, Domani, domani, Il canto dei cuori ribelli, Come l’arancio amaro, Tatà, Cuore nero, che sembrano quasi uscire dal catalogo del fiorente romanzo rosa. Cominciano con i tratti del solido femminismo sostanziale trasposto in un lontano passato nel profondo tacco italiano salentino del paesello di Lizzanello. La nostra femminista, Anna, alias bella forestiera settentrionale antibeghina, dominatrice di marito e del suo fratello innamorato, si impone anche sul paesello da superoperaia (perché nel Sud l’operaismo è comunque impiego pubblico) in qualità di postina, pedestre e on bike, confessora dei segreti di tutti, dei soldati al fronte, degli emigranti, degli amanti segreti, tra i lontani anni fascisti ’30 e clericali ’50. Premio Bancarella al suo romanzo d’esordio, La portalettere, la 42enne meridionale e leccese Giannone ha innalzato un femminismo intriso di mito settentrionale, vissuto appieno dall’autrice a Bologna. Poi ha bissato, con Domani, domani, un’altra storia di sconfitta meridionale, nella chiusura del saponificio del nonno, e di rilancio femminile, nella nipote che non rinuncia a lavorarvi sotto il nuovo padrone mentre il fratello se ne va.

Donna è ovviamente anche femminicidio, violenza altrui, infinito e perenne massacro del Circeo. Lo riporta in vita l’abruzzese antifascista Di Pietrantonio, Premio Campiello 2017 e Premio Strega e 2024che ha vinto a 62 anni anche il Premio Strega Giovani. Ne L’età fragile, a quasi 30 anni rivive il delitto del Morrone sul massiccio della Maiella, dove tre padovane vennero aggredite e due uccise da un selvaggio pastore. Torna alla memoria di una madre che visse quegli eventi e di una figlia che li ripercorre negli incubi della cronaca della Milano dove è emigrata. Il dramma si ripete, dovunque e comunque, nei tempi e nei luoghi più diversi attraverso le generazioni; un dramma che piace anche alla destra perché il colpevole è un immigrato, un macedone che dal 2005 sconta l’ergastolo nel suo paese.

La donna, però, soffre sempre e la violenza, magari non materiale, incombe su di lei in ogni momento. Come l’arancio amaro, dell’archivista centenaria siciliana Palminteri, illustra tra gli anni ’20 ed i ’60la punizione di Sabedda, troppo povera; di Nardina, moglie coatta, che voleva laurearsi; e di Carlotta, che si laurea ma voleva fare l’avvocato. In Cuore nero, della Avallone, nella montagna biellese, lungo la mulattiera che conduce a Sassaia, arriva, in cerca di isolamento, la 31nne Emilia, mostro uscito dal carcere minorile e dalla galera, e trova il vicino, Bruno, taciturno e solitario a rimuginare le violenze subite. Attorno a loro Marta, sorella di Bruno, supera il ricordo della violenza nello studio mentre il padre di Emilia convive con la frustrazione dell’impossibile reinserimento. La cupezza dei cuori neri mostruosi di vittime e carnefici viene tradita poi da una salvezza rosa che parte della critica ha crocifisso come cliché romantico e banale. Il canto dei cuori ribelli della Umrigar è un ritorno alle origini in un meraviglioso ed insieme terribile paese dal quale la 14nne indoamericana Smita era fuggita e dove torna da giornalista per raccontare le brutture sofferte a Mumbai da una ragazza rea di colpe religiose, sfigurata brutalmente da fratelli e paesani.

La moglie del regista Lelouch, la Perrin da dieci anni sforna romanzi di grande successo. Anche l’ultimo, Tatàlo è; bizzarra indagine di una nipote, Agnès, sulla morte della zia calzolaia, Colette creduta morta da tempo. La zia le ha lasciato ore di nastri registrati sui suoi pensieri di vita ordinaria, sconosciuta in effetti all’autrice, figlia di genitori celebri, e al marito. Non mancano gli ebrei deportati. Scintillante la nuova avventura della Miss Bee(M. B.e il cadavere in biblioteca) della ventenne siciliana Gazzola, già a due milioni di copie con L’allieva. Il nuovo giallo avventuroso romance di Miss Bee muove la figlia di un docente, nella Londra anni ’20 alla corte della nobile vedova Ashbury e dell’avvenente figliuolo. La donna resta nell’occhio del mirino anche quando ne scrive un uomo. In Un animale selvaggio di Dicker, un impeccabile poliziotto sposato del lago di Ginevra cade nell’ossessione per Sophie e conseguentemente per il marito Arpad ed i suoi segreti. Il noto scrittore 50nne Carrisi pubblica con La casa dei silenzi la quarta uscita del suo protagonista Gerber, psicologo ipnotista infantile soprannominato addormentatore di bambini. Stavolta Gerber cade sotto la minaccia spettrale di una donna triste, muta e vestita sempre di scuro che passa dai sogni del novenne Matias ad i suoi. Il poliedrico modenese Dotti noto come Sole studia da tempo l’amore sia dal punto di vista maschile che femminile. L’uomo che voleva capire l’amore si immerge nello studio del professore di filosofia Boneri, sull’amore, subito individuato nella passione tra il prof e la donna in carriera Sara. Poiché si tratta di amore vero non può che tracimare gelosia, dubbio, risentimento e incomprensione, tutti temi irrisolvibili dagli studiosi. L’amore non è sicuramente conoscenza dell’altro; può essere anche la sua rescissione?

Per uscire dalla potente forza di gravità femminile ci vogliono altre forze di pari potenza e diffusione. Per esempio, la notorietà giornalistica, giudiziaria e mediatica come quella di Cazzullo(Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia) oppure della Gabanelli (Codice rosso. Come la sanità pubblica è diventata un affare privato) oppure di Carofiglio (Elogio dell’ignoranza e dell’errore). L’ex magistrato barese entrò nel romanzo nel 2002 con l’eroe Guerrieri, 50nne avvocato penalista, appassionato di libri, bicicletta e boxe. L’orizzonte della notte vede il Guerrieri interrogarsi sull’assassinio dell’ex compagno della sorella da parte di una donna, che, non scordiamolo, per antonomasia dovrebbe essere sempre innocente. Invece, al contrario del solito, il successo televisivo del vicequestore romano Schiavone, di stanza ad Aosta, ha traslato l’arrivo editoriale de Il passato è un morto senza cadavere di Manzini. Infine, una certa potenza è espressa anche dalla nicchia dello show musicale e dell’entertainment tv. Si fa valere nel caso del rapper napoletano Geolier in Per sempre, tra Secondigliano e Sanremo. O per Volo, Balleremo la musica che suonano. Nel mondo digitale che naturaliter è sine lege, ragazzi poveri, senza talenti e senza sogni scoprono i libri. Tanto, perso per perso, Volo ha trovato uno straccio di trama.

Solo gli ultimi titoli si sottraggono alla precisa posizione politica, partitica, esistenziale, sociale, assunta dall’acquirente che acquista gli autori elencati come li votasse e che per questo spesso, passato il Pos, si ritiene soddisfatto e scrutata copertina, retrocopertina e quarti di copertina passa oltre. I 7 milioni di lettori sono da tempo inquadrati e schierati, tutti da una parte. I 10 milioni che si erano infatuati anche di scrivere, progressivamente si riducono ed abbandonano, rinunciando spesso prima a scrivere poi anche a leggere.

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