La citata normativa, che mira a rafforzare la resilienza delle infrastrutture critiche e a prevenire attacchi informatici, si incrocia in modo significativo con il già consolidato modello di organizzazione e gestione ex D.Lgs. 231/2001.
L’integrazione tra NIS 2 e modello 231 è infatti imprescindibile per garantire un adeguato livello di sicurezza informatica all’interno delle organizzazioni.
Entrambi gli strumenti, pur con finalità differenti, convergono verso un obiettivo comune ovvero la prevenzione dei reati, in particolare di quelli informatici.
Le modifiche introdotte dalla Legge 90/2024 hanno ulteriormente rafforzato il legame tra le due normative, ampliando il catalogo dei reati presupposto del modello 231 e inasprendo le relative sanzioni.
In tale contesto, la gestione della sicurezza informatica assume un ruolo centrale all’interno del modello 231, dovendo essere integrata nei processi di valutazione e gestione del rischio.
L’Organismo di Vigilanza (OdV), figura centrale nel sistema 231, assume un ruolo di primaria importanza anche nell’ambito della NIS 2, poichè, tra gli altri, verificherà la conformità agli obblighi NIS 2, la registrazione sulla piattaforma dell’ACN, la nomina dei responsabili della sicurezza informatica, l’integrazione della sicurezza informatica nel modello 231.
In conclusione l’integrazione tra NIS 2 e modello 231 possono divenire la chiave per garantire un’adeguata protezione dei dati e delle infrastrutture informatiche, tutelando così il patrimonio aziendale e la reputazione dell’impresa.
Avv. Simona Maruccio
simona@maruccio.it
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,