Arriva la mappatura del rischio per gli agenti

Lombardia

La Città di Melegnano sarà il primo comune italiano a adottare questo nuovo strumento, attualmente utilizzato, in fase sperimentale, dal Comando Generale dei Carabinieri.
Nuove tecnologie dotate di intelligenza artificiale, come le nuove telecamere che andremo ad installare nei prossimi mesi, potranno garantire un maggior controllo del territorio e permettere alle forze di Polizia del territorio, come la nostra Polizia Locale, di intervenire, in caso di necessità, in tempi molto più rapidi.
Melegnano Smart City è un progetto iniziato nel 2024 e che porteremo avanti nel corso dei prossimi anni ma che sarà già parzialmente attivo con il nuovo comando della Polizia Locale nella palazzina in via Martiri della Libertà, e che sarà dotato di una moderna Centrale Operativa.
Ritornando alla Mappa del Rischio, si tratta di uno strumento di analisi formidabile sulla diffusione dei fenomeni criminogeni o di illegalità, da utilizzare nei centri urbani, per il controllo di zone, quartieri, frazioni, etc.
La mappa del rischio non è altro che un database che raccoglie in un unico spazio virtuale dati e informazioni su degrado, illegalità, micro e macro-criminalità, terrorismo, etc.

Questo strumento, se costantemente alimentato da segnalazioni, immagini, rapporti, denunce, permette di avere a disposizione una fotografia esatta dei problemi contingenti in un dato luogo, successivamente di intervenire concretamente e, soprattutto, chirurgicamente, per mitigare o risolvere le criticità, laddove effettivamente siano acclarate, ovvero di classificarle come fenomeni percettivi, pertanto, non reali.
I dati di questi contenitori potrebbero essere utili a monitorare situazioni contingenti o strutturali, perché frutto di raccolte capillari di informazioni sul territorio, con il vantaggio che a valutarli saranno coloro che conoscono il territorio (come avvenuto nell’esperienza di Milano prima, durante e dopo Expo 2015).

Con l’aiuto della tecnologia, di hardware e software appropriati, è già possibile che un singolo operatore di polizia, munito di un semplice tablet, possa addentrarsi in una zona ritenuta pericolosa, con l’esatta fotografia dei problemi di sicurezza attinenti a quello specifico luogo, e con la consapevolezza dei pericoli che potrebbe correre durante uno specifico intervento emergenziale, attuandolo o evitandolo.
Questo permetterebbe, ad esempio, di non correre rischi inutili, chiedendo aiuti immediati.
Nel caso della pianificazione delle azioni la mappa del rischio sarebbe in grado di fornire dati compiuti che potrebbero essere utili a misurare le forze da mettere in campo per la buona riuscita di un’operazione (il numero di pattuglie, di agenti, le misure da adottare, le vie di fuga da coprire, l’allertamento di altri enti in modo preventivo, etc.).

Eleonora Marino (Melegnano web)

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