Quasi una favola di Natale, in un sabato di shopping : ecco il film di una (educata) delegazione rombante. Le avanguardie di quelle migliaia di motociclisti arrabbiati e preoccupati di dover rottamare la propria amata cavalcatura meccanica: finalmente i motociclisti lombardi hanno potuto entrare nella Ztl, parcheggiare ordinatamente nei garage limitrofi alla Scala la propria moto , e poi dimostrare pacificamente, a piedi, davanti a palazzo Marino le ragioni del no Ma un no a che cosa? Al famigerato divieto.. sembra un gioco di parole….Sarebbe un bel regalo di Natale per i 280.000 motociclisti lombardi ( ma si arriva a un milione di creature se si considera l’indotto , officine, concessionari negozi di ricambi) cestinare l’ordinanza che vieta alle moto euro 0 e 1 di poter circolare l’anno prossimo in città. Il 79% del parco moto in Lombardia .E c’è chi rischia di dover chiudere la propria attività perché una malsana ideologia superverde li indica come moderni untori. Ma chi vorrebbe veramente vedere tutti i milanesi in bici o in monopattino o a bordo delle auto elettriche ( bocciate dal mercato) ? Il sindaco ? Ma pare abbia in garage una Lambretta d’epoca che non potrà più circolare… Gli assessori? nella giunta sembra siano sono numerosi i possessori di moto euro 0, 1, 2 e 3 che per ora tengono nascoste in garage, nel timore di non essere politicamente corretti … Insomma, dialoghiamo, confrontiamo i dati, propongono i biker lombardi . E tutta Italia guarda al movimento “Divieto” che sta organizzando centinaia di sfilate in ogni città della penisola.
Ma finalmente ai biker lombardi è stato concesso di tenere un presidio. Quasi un regalo sotto l’albero verde. C’eravamo anche noi, unici della stampa, nel silenzio dei giornaloni nei giardinetti intorno al monumento di Leonardo, ad ascoltare i motociclisti di “Divieto”: eccoli i terribili lanzichenecchi su due ruote, arrivati in punta di piedi senza slogan malsani, senza fumogeni, per un breve presidio con comizio assennato e privo di improperi. Discutiamo sui veri dati dell’inquinamento in città, organizziamo un tavolo di confronto, dicevano Marco e Lory, i portavoce del movimento. Eccoli, i biker dopo sei cortei rombanti che da un anno hanno cercato un dialogo con la giunta: i biker sono quasi tutti coperti dai giubbotti di pelle coloratissimi ( i chiodi) con gli emblemi dei propri club di appartenenza, e cortesemente illustrano alla giunta (che probabilmente origlia dietro le finestre di Palazzo Marino) le ragioni delle proteste di chi usa la moto per lavoro e non può rottamarla. Seguirà un serio dibattito e un dialogo fruttuoso tra i motociclisti lombardi e l’assessora Censi?
L’anno che verrà darà semaforo verde al buonsenso? E a un tavolo, vedremo Arianna Censi, Beppe Sala, Silvia Sardone e Chiara Valcepina e gli amanti delle due ruote a ragionare sui veri dati dell’inquinamento a Milano? Intanto il cuore non si ferma, dicono i biker in piazza della Scala. A primavera ricominceranno i cortei a due ruote.