Buongiorno ai lettori, avevo concluso i commenti delle partite di domenica con alcune riflessioni sul big match tra lazio e Inter, ipotizzando che una vittoria laziale avrebbe confermato la condizione eccellente dei biancocelesti, e assestato un pesante sgambetto all’Inter. Viceversa, un successo dell’Inter su questa Lazio lodata e straripante, avrebbe dato un chiaro segnale alle avversarie: <<dovete fare ancora i conti con i campioni in carica, nessun dorma…>>.
Ebbene, ieri sera l’avvertimento è stato recepito piuttosto malamente proprio dai biancocelesti di Baroni.
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Lazio-Inter 0-6
Dopo una ottima prima mezz’ora contro un’Inter che dava l’impressione di essere più guardinga che bellicosa, i laziali si sono forse illusi di aver trovato la quadratura del cerchio creando qualche fastidio di troppo all’Inter, che tuttavia non si è scomposta più di tanto e anzi, in un paio di sortite si è resa a sua volta più insidiosa dei padroni di casa. Ma ecco che si spezza l’incantesimo e si apre il baratro: è il 41′, e un fallo di mano di Gigot su un imperioso colpo di testa di Dumfries (Chiffi richiamato all’on field review) causa un calcio di rigore per i nerazzurri. Manco a dirlo, è lo specialista turco a presentarsi sul dischetto, e Provedel può solo raccoglierla in fondo al sacco. Passano meno di 5 minuti e in pratica si chiude già il sipario: cross di Dumfries da destra, Marusic va a vuoto e il pallone arriva a Dimarco libero in area sulla sinistra, che fulmina Provedel con un tiro al volo. 0-2 e fine primo tempo ma non solo. 5′ della ripresa: Mkhitaryan e Calhanoglu dialogano nella corsia di destra, poi il turco vede Barella libero al limite dell’area e lo serve. Il sardo non ci pensa due volte, e di controbalzo con il destro spara una fucilata che si insacca sulla sinistra del povero portiere laziale, 0-3. Altri due minuti, e l’aria della disfatta si materializza all’Olimpico: traversone di Bastoni, Dumfries in terzo tempo sovrasta Tavares, e di testa batte ancora Provedel, e sono 4. A questo punto l’Inter sembra sazia e accenna a rallentare le incursioni, ma la Lazio non dà più segni tangibili di reazione, nemmeno d’orgoglio, per una ventina di minuti. Si arriva così al 77′, e allora l’Inter prova ancora a leccarsi i baffi: Carlos Augusto strappa il pallone a Tchaouna e lo consegna a Lautaro, che lo protegge e lo scarica a Dimarco, quest’ultimo premia l’inserimento del 30 nerazzurro che con piroetta elegante di mancino scavalca Provedel . Manita in tavola, basta così? Potrebbe, ma i nerazzurri oggi non perdonano nulla e triturano ancora le coronarie dei laziali: al 90′ Mkhitaryan serve Thuram in verticale, il francese sterza e batte Provedel sul primo palo.
Ecco, che si può dire dopo una partita del genere? Sei squilli di tromba laceranti in trasferta, contro una squadra che molti davano ormai favorita nel match e tra le candidate allo scudetto. Non c’è più nulla da aggiungere, forse solo il mormorio mesto e acido delle antagoniste dell’Inter, a fare da sfondo per un manifesto recante immagine di una squadra cinica, esperta, spietata e molto quadrata. Troppo anche per una bella Lazio, ieri sera.
Nota: prima del calcio d’inizio è stato ricordato Sinisa Mihajlovic, ex giocatore di Lazio e Inter, scomparso due anni fa. Da spettatore, chissà per chi avrebbe tifato…