Dice Vittorio Feltri su Il Giornale “ I fatti di Corvetto hanno scatenato un’ondata di accuse contro i carabinieri, responsabili secondo molti di aver causato l’incidente che ha provocato la morte di Ramy. Secondo le indagini, però, i militari dell’Arma non c’entrano nulla. Lo scooter è caduto per i fatti suoi. Dopo 20 giorni di polemiche, di “poveri ragazzi” che forzano il posto di blocco e di criminalizzazione delle forze dell’ordine, la verità è finalmente saltata fuori.”
E Nicola Porro nella sua analisi riferisce “La novità arriva proprio dalla relazione dei vigili urbani pubblicata oggi dal Corriere della Sera e da Repubblica. Una telecamera su via Solaroli avrebbe infatti ripreso tutta la scena avvenuta in via Quaranta angolo via Ripamonti. Sono le 4.03 del mattino. Scooter e l’auto sono molto vicini entrambi in contromano, ma non si toccano. L’impatto, scrivono i vigili, ci sarebbe stato ma prima che i veicoli entrassero nell’inquadratura quando ancora il TMax deve affrontare la tragica curva. Nelle immagini, alle 4.03.37 si vedono due fasci di luce. Alle 4.03.38 appaiono i musi dei due mezzi. Poi alle 4.09.39 lo scooter inizia la sua svolta a sinistra. I frame mostrano come tra il TMax e la Gazzella c’è della “luce”, cioè spazio, fattore che insieme alle analisi sul posto fanno ipotizzare ai vigili che non ci sia una relazione di causa effetto tra la caduta e uno speronamento.”
I fatti hanno avuto una visibilità e una risonanza enorme, scatenando accuse e violenze, giudizi e riflessioni, ma quello che è mancato è una obiettiva rivisitazione delle criticità dell’amministrazione Sala a cui necessariamente dovrebbe fare seguito un progetto di integrazione attuabile e un ripensamento sul ghetto Corvetto che si è creato.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano