“Ieri (giovedì ndr) nel Consiglio comunale, a seguito dell’ordine del giorno presentato dal consigliere dei Verdi Gorini si è chiarito un grosso equivoco figlio delle dichiarazioni del sindaco Sala: il sindaco vuole comprare le aree dell’ex trotto non per fare un parco, ma per autorizzare e compensare un’operazione immobiliare. Infatti quando il consigliere comunale Fedrighini ha chiesto di inserire la ‘non edificabilità di tutto il parco’ il Pd ha chiesto di ritirare l’ordine del giorno”: così in una nota il consigliere comunale di FdI, Enrico Marcora.“A questo punto si faccia chiarezza: voglio conoscere i soci delle società, i consulenti, gli operatori. Voglio un quadro esaustivo e particolareggiato sulle operazioni di Snaitech a Milano. Voglio anche chiarezza sul progetto ex trotto su cui esistono situazioni ancora molto discutibili”, aggiunge.
Ed ecco dopo anni persi, tentennamenti, pochissima trasparenza, le parole di Sala che chiede ancora tempo “Per il futuro del Meazza e dell’area di San Siro “se non sciogliamo tempistiche entro le vacanze estive non le scioglieremo entro il mio mandato. Per questo sto imprimendo una buona velocità ai rapporti tra i nostri uffici e le squadre”. Lo ha detto il sindaco Sala, a margine del tradizionale scambio di auguri per le Feste con la stampa in Sala dell’Orologio a Palazzo Marino, in merito al progetto di Milan e Inter. “Per arrivare entro le vacanze occorre che entro febbraio o marzo le squadre consegnino un nuovo piano economico finanziario e tecnico che deve tenere conto non solamente dello stadio ma anche dell’area circostante. Questo è l’elemento di complessità e su questo ci sono gli incontri. Non è che ci stiamo incontrando con le squadre per dire che la cifra stabilità dell’Agenzia delle Entrate è troppa o troppo poca. La discussione è tecnica perché se dobbiamo presentare un progetto su un’area vasta è chiaro che per loro è necessario avere informazioni su parcheggi, sistemi di mobilità e vincoli, sulle condizioni del terreno”, ha spiegato Sala.
A chi gli domandava se il 2025 sarà per San Siro l’anno della verità, “deve esserlo, perché è chiaro che a parte la questione del possibile vincolo che scatta a ottobre, ma se non riusciamo a farlo adesso non credo riusciremo a farlo più perché penso con intensità abbiamo lavorato per cui sono un filo più positivo rispetto ai mesi scorsi, per arrivare a luglio, ma dobbiamo essere in grado di avere dalle squadre una conferma del nuovo piano economico finanziario ed è entro febbraio-marzo. Se facciamo così ci arriviamo. Le tematiche in campo ci sono ancora, stiamo parlando dello stadio e dell’area circostante e questa è una questione complessa“.
Infine, a chi gli domandava se avesse riparlato con le squadre, il sindaco ha risposto di no. “E’ un po’ che non sento le squadre ma il direttore generale del Comune Christian Malangone tiene un rapporto continuo per cercare di capire, soprattutto sull’area circostante. Il progetto deve nascere per valorizzare l’area, questo è il nostro obiettivo. In questo senso il dialogo c’è, quindi non è che si sta lì a discutere del quantum che prende riferimento la valutazione delle Agenzie delle Entrate, ma è di un progetto complesso bisogna discutere“.
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