Regalare un libro come auspicio di felicità e dono di cultura. “Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma”, scrive Cesare Pavese nel Mestiere di vivere. Le feste di Natale sono arrivate. Frenetico e forse asfissiante, il rito dell’acquisto del pensiero giusto per i parenti o per gli amici. “Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”, sostiene Marguerite Yourcenar, autrice delle Memorie di Adriano. “A farla da padrone sono come sempre i libri – riferisce Carlo Roma (Adnkronos)-. In queste settimane aumentano le vendite e le case editrici non si lasciano sfuggire l’occasione per dare una ‘scossa’ positiva all’andamento del mercato. Tra romanzi, saggi, gialli, grandi autori e – chissà – nuove scoperte, fioccano le proposte delle case editrici per il classico libro sotto l’albero“.
Proposte segnate anche dai grandi ritorni in libreria, come quello di Maurizio de Giovanni con il suo “Volver” (Einaudi), l’ultima inchiesta del commissario Ricciardi. Ultima nel senso che, come ha annunciato lo scrittore, questo dovrebbe essere il capitolo finale della saga che vede protagonista il suo primo personaggio. Per lui, infatti, è arrivato il momento di regolare i conti con la propria storia. E’ il luglio del 1940, l’Italia è in guerra. Ricciardi – preoccupato per la figlia Marta e per i suoceri, in grave pericolo a causa delle origini ebraiche – ha ormai trasferito la famiglia a Fortino, il paese dove è nato. Lì, nei luoghi dell’infanzia, sperava di avere un po’ di quiete. Invece, mentre in città il fido brigadiere Maione cerca di salvare un comune amico da morte certa, tra le montagne del Cilento il commissario è messo faccia a faccia con un passato che avrebbe voluto dimenticare. A tornare sugli scaffali è anche Daniele Mencarelli che firma “Brucia l’origine” pubblicato da Mondadori. Ad emergere, pagina dopo pagina, è un quadro disincantato di Roma vista attraverso gli occhi di chi si è allontanato e ne vede tutto l’immobilismo e i difetti. Mencarelli, ritornato al romanzo dopo “Fame d’aria” del 2023, esplora il tema dell’inconciliabilità tra mondi diversi e quello legato alle differenze tra classi sociali lontane tra di loro.
Dai romanzi ai saggi il passo è breve. L’urgenza dell’attualità irrompe con le sue inquietudini, i suoi interrogativi per ora senza risposta e gli scenari geopolitici in piena evoluzione. L’esperto di lungo corso di politica estera, Maurizio Molinari, è in libreria da pochi giorni con il suo saggio “La nuova guerra contro le democrazie” edito da Rizzoli. Un conflitto, non dichiarato in modo aperto e frontale che, spiega il giornalista e saggista, si delinea come “la grande guerra d’attrito che Russia, Iran e Cina stanno combattendo, in maniera asimmetrica, contro le democrazie, al fine di metterle sulla difensiva, indebolirle e farle implodere per riuscire a ridefinire l’architettura internazionale di sicurezza“. Malgrado i venti di crisi, però, c’è ancora spazio per la speranza e per la ricerca della serenità. Ad indicare la via da seguire è Paulo Coelho, l’autore portoghese di bestseller da 65 milioni di copie, nel suo “Il cerchio della felicità‘”(La Nave di Teseo). Tanti i racconti che lo scrittore consegna ai suoi lettori. Storie come quella di un missionario cristiano e un eremita musulmano che si incontrano nel deserto, dando vita a un dialogo dai contorni fiabeschi. O come quella di un giovane arrogante e presuntuoso di nome Mogo che viene punito dal destino per la sua voracità. O ancora come quelle di un parroco di un paesino sperduto sui Pirenei, di un bambino e di un albero magico dalle proprietà miracolose. Al centro del libro ci sono anche un giovane scrittore in erba, una cenerentola orientale che sembra destinata a non fiorire mai e una falena che si innamora perdutamente di una stella che brilla nel cielo e che, nel tentativo di raggiungerla, scopre quanta bellezza c’è ancora nel mondo. Durante le feste, in ogni caso, non può mancare una raccolta di racconti dal sapore squisitamente natalizio. Questo il senso di “Un Natale in giallo”, l’antologia di racconti targata Sellerio scritta da Gian Mauro Costa, Carlo Flamigni, Alicia Giménez-Bartlett, Marco Malvaldi, Ben Pastor, Santo Piazzese e Francesco Recami. Ad andare in scena sono i protagonisti dei gialli editi dalla casa editrice palermitana. Ossia investigatori professionali e dilettanti che non sono solo macchine per risolvere enigmi, ma personaggi letterari a tutto tondo.
In “Un Natale in giallo” Petra e Fermín, Enzo Baiamonte, Primo detto Terzo, Amedeo Consonni, Massimo e i vecchietti del BarLume, Martin Bora e Lorenzo La Marca, fanno i conti con la solitudine o con la chiassosa compagnia, con le tenebre del delitto o con le troppe luci di un giorno di festa. Occasione da non perdere, per gli appassionati del genere, è “Il mio assassino”, il libro di Daniel Pennac pubblicato da Feltrinelli. Un romanzo che, come spiega l’editore, “non è solo il nuovo romanzo di Pennac, è tutto Pennac in un romanzo”. Nonnino, che diventerà il formidabile malfattore di “Capolinea Malaussène“, ha solo quattordici anni quando prepara il primo colpo della sua magistrale carriera di ricattatore e criminale. Nel seguirne i primi passi, Pennac intreccia invenzioni letterarie e autobiografia rivelando il suo modo di lavorare e le sue fonti di ispirazione per creare un personaggio. “La maggior parte dei miei amici – si chiede lo scrittore – diventano personaggi dei miei romanzi. Ma questo assassino che immaginavo senza conoscerlo, il mio terribile assassino, da dove viene?”. Un classico, scriveva Italo Calvino, “è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire”. Una riflessione che forse vale bene anche per le opere di Raymond Chandler, lo scrittore statunitense che ha inventato il celebre investigatore privato Philip Marlowe. Un classico del giallo, dunque, uno dei primi grandi personaggi del genere, che rivive in “La signora nel lago“, riproposto in libreria da Adelphi. Scritto nel 1943, il libro presenta Marlowe in trasferta a Bay City, nella contea di San Bernardino, a un centinaio di chilometri da Los Angeles, con l’incarico di rintracciare la moglie di un ricco. Ben presto, però, le donne scomparse diventano due. E quando dalle acque di un laghetto di montagna affiorano un braccio, poi una mano gonfia, poi una massa informe e senza lineamenti, senza occhi, senza bocca, per Marlowe inizia un mistero tutto da svelare.
Altre due segnalazioni natalizie. La prima è “Quattordici giorni“, (Ponte alle Grazie) a cura di Margaret Atwood e Douglas Preston. E’ un romanzo ambientato in un grande palazzo di New York nel 2020 in cui i condomini si riuniscono tutte le sere, verso il crepuscolo, sul terrazzo per scambiarsi due parole prima di andare a dormire. La portiera Yessie, per quattordici giorni, registra i racconti di ogni inquilino, per poi trascrivere tutto sul suo quaderno. Ne viene fuori un mosaico di storie, segnate da un crescendo di tensione. Un libro che dà voce all’urgenza di raccontare e raccontarsi curato da Margaret Atwood e Douglas Preston che tessono una trama composta dai contributi dei migliori autori contemporanei, a ciascuno dei quali è affidata la scrittura della storia di un inquilino del palazzo. L’ultima segnalazione di Adnkronos spetta all’autrice spagnola Aixa de la Cruz e al suo “Le eredi” (Fandango Libri). Al centro della trama ci sono quattro giovani donne e un’eredità comune da decifrare. Un vecchio casolare o una maledizione che scorre nei geni? Sono passati sei mesi da quando nonna Carmen si è aperta le vene nella vasca da bagno, e nessuno ha ancora scoperto perché. Le quattro nipoti tornano nella casa del paesino in cui è morta e che hanno ereditato. Rinchiuse lì dove tutto ricorda il passato familiare in comune
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